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 2019  luglio 24 Mercoledì calendario

Boom in Francia per gli immobili di lusso

Effetto Macron sull’immobiliare di lusso in Francia. «Il nostro settore ha conosciuto tre anni esplosivi sia in termini di prezzo sia di volume di transazioni e questo trend dovrebbe proseguire perché i fondamentali sono eccellenti», ha detto a Le Monde Thibault de Saint-Vincent, presidente dell’agenzia immobiliare Barnes, specializzata nel lusso.Il barometro del portale di annunci Belles Demeures, pubblicato ai primi di luglio, mostra che per quasi il 60% (erano il 46% nel 2018) degli acquirenti che dispongono di un budget superiore a 1,5 milioni di euro è il momento di acquistare in Francia. Mentre il 47% (erano il 36% lo scorso anno) pensa che la politica di Emmanuel Macron contribuisca all’attrattività del paese. Anche il prezzo medio di questi immobili è cresciuto del 10,6% a 1,67 milioni di euro.
Molte famiglie francesi espatriate, soprattutto quelle provenienti da Londra e dotate di grandi budget, si disputano i grandi appartamenti parigini vicini alle scuole più quotate. «Nel momento in cui gli istituti privati e i licei pubblici ricercati pubblicano l’elenco degli allievi ammessi, il telefono comincia a squillare senza sosta», racconta il direttore generale del network di agenzie Féau, specializzate nell’alto di gamma. «E se queste famiglie non trovano da acquistare vanno in affitto nel frattempo».
Non è solo la vicinanza alle scuole più prestigiose a contare ma anche la vista: quella sulla Tour Eiffel, per esempio, fa balzare i prezzi del 15% nell’VIII arrondissement e del 23% nel XVI.
Anche il mercato di lusso della Costa Azzurra, dopo un decennio di calo dei prezzi, ha ritrovato il suo dinamismo ma senza la clientela russa, non più avvantaggiata dal corso del rublo.
Unica ombra per questo mercato sono le manifestazioni dei Gilets Jaunes, che, anche lontano da Parigi, hanno raffreddato gli entusiasmi di qualche facoltoso acquirente. «Una coppia di inglesi ha rinunciato all’acquisto di una proprietà da 5 milioni di euro presso Uzès, nel Gard, dove i manifestanti erano, all’epoca, molto presenti sulle rotonde stradali», racconta un agente immobiliare di Saint-Rémy-de-Provence.