Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2019
Il direttore d’orchestra robot a Ravello
Sul palco proteso a mare di Villa Rufolo a Ravello, un’esecuzione del tutto inusuale. Anzi, una prima assoluta: ieri sera alle 21 l’Ensemble Strumentale del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno ha cominciato a suonare, diretta dal maestro Massimiliano Carlini e (alternandosi) dal maestro “RoDyMan”, un robot con tanto di bacchette e spartito.
L’appuntamento è stato promosso da Fondazione Ravello Festival con Città della Scienza nell’ambito di una serie di serate dedicate all’intelligenza artificiale e alle sue implicazioni tra scienza, musica e spettacolo. Pertanto lo spettacolo sul Belvedere di Villa Rufolo è stato introdotto dal professor Bruno Siciliano dell’Università di Napoli Federico II, papà del robot musicista, dopo esserlo stato di un altro nato pizzaiolo.
Fantastica la scena, coinvolgente l’esecuzione delle musiche di Lully, Bach, Clarke e Purcell, entusiasmante l’esperimento che rivela, suscitando sorpresa, quanto gli straordinari avanzamenti della robotica e dell’intelligenza artificiale stiano cambiando il modo di produrre, consumare, comunicare. Persino in ambiti in cui arte e talento restano protagonisti indiscussi.
Bruno Siciliano, ordinario di Automatica all’Università di Napoli Federico II e Direttore del Centro di Chirurgia Robotica (ICAROS), ha portato per la prima volta in pubblico la sua “creatura”, e raccontato al pubblico lo stato dell’arte e le sfide tecnologiche nel settore. Il robot RoDyMan è stato realizzato dal PRISMA Lab, il laboratorio di robotica della Federico II.
RoDyMan, è acronimo per Robotic Dynamic Manipulation, ed è un progetto nato nel 2013 grazie all’assegnazione da parte del Consiglio Europeo della Ricerca di un Advanced Grant al professor Siciliano, un finanziamento che mira a sostenere la ricerca di frontiera.
Il robot in realtà ha la capacità di replicare i movimenti di conduzione dell’orchestra acquisiti in una precedente fase, grazie ai sensori applicati al maestro Carlini nell’atto di esecuzione di un pezzo di Bach.
«In questo come in altri casi, il Festival è occasione di proficua collaborazione tra istituzioni culturali _ dice Mauro Felicori, commissario della Fondazione Ravello _ Questa volta la collaborazione tra Fondazione Ravello, Città della Scienza, Università di Napoli Federico II e Conservatorio di Salerno diretto dal maestro Imma Battista riesce a proporre qualcosa di veramente innovativo».
Il Ravello Festival 2019, alla sua 67esima edizione, propone un programma musicale articolato in 5 sezioni dalla primavera all’autunno.