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 2019  luglio 23 Martedì calendario

Elle Fanning: «La mia Hollywood»

Il primo concerto non si scorda mai. Parola di Elle Fanning che ieri ha conquistato il giovanissimo popolo di Giffoni (dove ha ricevuto l’Experience Award) accompagnando Teen spirit – A un passo dal sogno di Max Minghella in cui recita nei panni di Violet, aspirante postar. «A nove anni mi portarono a sentire Gwen Stefani: ricordo ogni cosa di quella serata». È stato in quel momento che ha iniziato a voler cantare anche lei. «Il primo film amato, invece, è stato Grease: conoscevo a memoria tutte le canzoni, ogni battuta di Sandy».
Violet ha sedici anni, sogna un futuro da postar che spera di raggiungere grazie a un talent. Cosa ha in comune con lei, attrice fin da bambina come sua sorella Dakota?
«Molto. Siamo diverse, certo, ma nello spettacolo se cominci molto giovane come è capitato a me, devi imparare a trovare un equilibrio tra quello che sei e quello che ti chiedono di essere. Violet mi piace perché non ama scendere a compromessi: è un’outsider. Sa chi è e non cerca scuse. Mi pare un bel messaggio per i ragazzi. Devi capire come difendere la tua passione e proteggerla. Portare un film simile qui a Giffoni vuol dire molto».
Ha appena fato la giurata a Cannes, come si è trovata tra gli adolescenti?
«Sono abituata a frequentare i festival, ma questo è diverso da tutti. Stare in mezzo a loro è un’esperienza unica come mi avevano detto. Pensare che tra loro potranno esserci filmmaker di domani mi eccita, ascoltare le loro domande, condividere le loro passioni, è prezioso. Il mio lavoro è aiutare a costruire un immaginario e Teen spirit è perfetto in questo senso. L’adolescenza è un momento in cui hai ancora uno sguardo innocente sul mondo, ancora tutto è possibile, le strade sono aperte». 
Più difficile recitare in polacco o cantare?
«È stato un ruolo molto impegnativo, tre mesi di prove. Tutto sommato la musica è stata la cosa più naturale, ho sempre amato cantare. Le performance live sono state piuttosto toste, anche emotivamente: cantare ti mette a nudo. Violet studia i video di Kate Perry, Taylor Swift, Ariana Grande, star che vuole emulare. O Dua Lipa, figlia di un’immigrata come lei. Le ho studiate anche io per prepararmi. E ho visto diversi talent musicali, sono una fan di American Idol. Credo che siano così popolari ovunque perché vedi persone come te che salgono su un palco e, grazie alla voce che arriva al cuore, diventano straordinarie». 
Lei ha compiuto 21 anni ma vanta una carriera fuori dall’ordinario: ha recitato per Francis Ford Coppola e la figlia Sofia, Sally Potter e Nicolas Winding Refn, J. J. Abrams e Woody Allen. 
«Mi chiedono spesso come ho costruito la mia carriera. Vado molto a istinto: a spingermi può essere un regista, altre volte gli attori, la storia, ma soprattutto la voglia di mettermi alla prova, esplorare mondi che non conosco».
Mai ricevuto proposte in Italia?
«No. Vengo spesso ma non ero mai stata in Campania e mai visto un mare con l’acqua di tali colori. Passarci qualche settimana su un set sarebbe un sogno».
I Fanning sono una famiglia di atleti prima che di attori, è vero?
«Verissimo: io dovevo fare la tennista come mia madre, gioco piuttosto bene». 
«A Rainy Day in New York» di Allen uscirà da noi in ottobre. 
«In autunno arriverà anche il sequel di Maleficent. E tra i nuovi progetti c’è la serie The Great, per Hulu, dove sarò Caterina, imperatrice di Russia. Non vedo l’ora».