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 2019  luglio 22 Lunedì calendario

L’ospizio di Serie A

Avete presente il cimitero degli elefanti, il luogo mitico, quasi magico, in cui leggenda vuole che gli elefanti, sentendo la morte avvicinarsi, vadano a morire separandosi dal gruppo per non essere di peso e non rallentare la mandria? Ebbene, anche nel calcio il cimitero degli elefanti esiste; e se quello della leggenda, a dispetto degli sforzi compiuti da esploratori e avventurieri alla ricerca del tesoro nascosto, le zanne fatte d’avorio, non è mai stato trovato, quello del calcio è invece noto e bene indicato su tutte le mappe; specie dopo che a ufficializzarlo è stato il CIES, il centro con sede a Neuchatel che studia ogni aspetto del calcio mondiale. Ebbene: volete sapere dove si trova il cimitero degli elefanti del Pianeta Pallone?
Tenetevi forte: in Italia. Non ci crederete, ma il rifugio dei vecchi, sdentati e spelacchiati predatori dell’intero mondo è qui, attorno a noi: lo chiamano Serie A ma se si chiamasse Cimitero degli Elefanti sarebbe, appunto, più calzante. Il CIES, in un suo studio appena pubblicato, ha analizzato l’età media dei calciatori, e quindi delle squadre, dei cinque più importanti campionati europei: la Premier League inglese, la Liga di Spagna, la Bundesliga di Germania, la Serie A italiana e la Ligue 1 francese. E ha scoperto che il cimitero degli elefanti si trova in Italia. Mentre il calcio si evolve in direzione di una sempre maggiore velocità, di corsa, di pensiero e di gioco, la notizia è che ai primi tre posti della classifica delle squadre più vecchie ci sono tre club italiani: il Chievo, medaglia d’oro con un’età media di 29,53 anni, poi il Parma, argento con 29,46 e quindi la Juventus, bronzo con 29,26. E dire che sarebbe bastato non disfarsi di Buffon, 41 anni, spedito a Parigi forse troppo affrettatamente, per permettere alla Juve di salire sul gradino più alto del podio. Buffon però è tornato. Riprovarci si può.
Dicevamo: la Serie A casa di riposo dei calciatori decotti che arrivano a frotte a svernare nel Belpaese da ogni parte del globo. Una specialità tutta di Casa Italia se è vero che nei primi 10 posti vantiamo ben 5 rappresentanti (ci sono anche la Spal, nona con 28,42, e la Roma, decima con 28,41), supremazia legittimata anche dal Genoa dodicesimo con 28,38, dalla Lazio sedicesima con 28,26 e dal Cagliari diciannovesimo con 28,08.
Presenze nei primi 10 posti degli altri paesi: Inghilterra due (Watford e Burnley) e un solo club per Spagna (Espanyol), Germania (Bayern) e Francia (Saint Etienne). Domanda: non sarebbe il caso di farci una riflessione? Tra le squadre che hanno preso parte all’ultima Champions League, le tre più vecchie erano la Juventus poco meno che trentenne seguita da Bayern (28,46) e Barcellona (28,09). Ebbene, a dispetto dell’indiscutibile classe dei loro campioni, alzi la mano chi non ricorda il modo in cui sono uscite di scena: prima il Bayern, arresosi all’Allianz Arena allo strapotere atletico del Liverpool (ottavi di finale, 1-3); poi la Juventus, annichilita a Torino (1-2) dagli scatenati ragazzi dell’Ajax (età media degli 11 scesi in campo dall’inizio: 24,63, cinque in meno dei bianconeri) e infine il Barcellona, spazzato via (0-4) nella notte più buia della sua storia dalla furia dei diavoli di Jurgen Klopp: meno virtuosi, forse, per classe pura, ma più giovani. E più forti. (E infatti gli altri sono morti).