Il "management algoritmico", termine coniato nel 2015 allo Human- Computer Interaction Institute alla Carnegie Mellon University, è un gioco che piace a molti di recente. In Working with Machines: The Impact of Algorithmic and Data-Driven Management on Human Workers di Min Kyung Lee, Daniel Kusbit, Evan Metsky e Laura Dabbish, si teorizza questa svolta, strettamente imparentata al " management scientifico" immaginato alla fine dell’Ottocento da Frederick Taylor. In realtà è il riconoscimento delle immagini a fare la parte del leone, forse l’unica vera forma di intelligenza artificiale avanzata. L’altra è l’analisi di grandi quantità di dati e la fornitura di servizi in remoto, dal cloud, a qualsiasi esercizio commerciale, azienda, fabbrica, ospedale che ne migliorano l’efficienza.
Aumentare ancora i consumi è il sogno di qualsiasi azienda, piccola o grande. Del resto, come ricorda il documentario di Andrew Morgan The True Costda noi disponibile su Netflix, rispetto agli anni Novanta compriamo il 400 per cento in più di vestiti ( 80 miliardi di capi l’anno) e acquistiamo un terzo in più di alimenti e il doppio delle automobili. Cosa potremmo fare se l’analisi delle nostre abitudini fosse talmente precisa da farci trovare, entrando in un negozio, tutto quel che vogliamo compreso ciò che fino ad un secondo prima non pensavamo di desiderare?
Peccato che predizione ed analisi non siano ancora così chirurgiche, ma cominciano ad avere un grado di raffinatezza molto utile e a prezzi sempre più bassi grazie all’offerta dei servizi di cloud di Amazon, Microsoft e Google. Una videocamera in un centro commerciale è capace di analizzare con una certa esattezza quale tipologie di cliente esamina un determinato articolo, quando questo avviene e qual è il rapporto con le vendite effettive. Incrociando i dati con quelli dei comportamenti online, come fanno aziende poco note ai più come Liveramp, si può arrivare con una certa approssimazione a stabilireun collegamento fra pubblicità sul Web, acquisto o previsione di acquisto. Il bello, o il brutto secondo i punti di vista, è che sono tutte tecnologie a portata di mano. Negli Usa la videocamera smart Azure Kinect di Microsoft, con la quale si possono fare molte delle cose sopra descritte, è in vendita ad appena 350 euro.
Il Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati, impedisce l’uso del riconoscimento facciale se non per questioni di sicurezza nazionale, ma consente la raccolta dati non legati all’identità, ad esempio quante persone entrano in un negozio, la loro età e cosa hanno guardato o acquistano. «Quel che funziona davvero però, soprattutto online, sono le recensioni», conclude Kira Radinsky. «È lì che si conquista davvero la fiducia delle persone e analizzandole e relativamente facile capire di conseguenza quale prodotto potrebbe avere successo».