La Lettura, 21 luglio 2019
Le lezioni di letteratura di Jane Campion
«Ecco dieci autori e raccolte di racconti e romanzi che amo. Ce ne sono così tanti altri...». A comporre la lista pubblicata qui accanto è la regista neozelandese Jane Campion, premio Oscar per la sceneggiatura di Lezioni di piano (1993) e Palma d’Oro, per lo stesso film, al festival di Cannes (prima regista donna, e finora l’unica, a riuscire nell’impresa).
A fine giugno Jane Campion è stata ospite a Bologna del festival Il Cinema Ritrovato dove ha tenuto una «lezione di cinema» e ha presentato la versione restaurata del suo capolavoro. Dal primo al 7 luglio si è poi trattenuta in città, chiamata come docente dell’International Filmmaking Academy, dove ha tenuto un workshop per 20 giovani registi da tutto il mondo. Quando «la Lettura» ha incontrato la regista, che coltiva con la letteratura una passione di lunga data, la domanda è stata una sola: quali sono i dieci libri che ha amato di più? Un sorriso... «Vorrei rispondere subito, ma ho bisogno di pensarci». Poi un saluto affettuoso e la promessa che la lista sarebbe arrivata. Dopo qualche giorno, ecco comparire tra le email in arrivo la fotografia di un foglietto di carta scritto a mano.
«Sono sempre stata una lettrice accanita, adoro i romanzi, specialmente quelli del diciannovesimo secolo», ha dichiarato spesso. E il suo cinema – che ha raccontato storie di donne molto diverse tra loro ma accomunate dall’essere «intrappolate tra due situazioni: essere veramente sé stesse e trovare l’amore» – ha una forte impronta letteraria. Il film del 1990 Un angelo alla mia tavola si basa sulle tre autobiografie della scrittrice neozelandese Janet Frame. Ritratto di signora — del 1996, con Nicole Kidman e John Malkovich – è un adattamento del romanzo (1880-81) di Henry James. Anche il thriller erotico con Meg Ryan In the Cut (2003) è tratto da un libro, Dentro della britannica Susanna Moore. Mentre Bright Star (2009) porta lo spettatore a inizio Ottocento e fa vivere sullo schermo le pagine riempite di versi poetici, i campi di lavanda e le farfalle che hanno fatto nascere l’amore (consumato nel dolore) tra la ricamatrice Fanny Brawne (interpretata da Abbie Cornish) e il poeta romantico John Keats (Ben Whishaw).
Poi c’è la sceneggiatura di Lezioni di piano. Una sceneggiatura «originale», quindi non tratta da un altro testo. Ma la regista ha sempre rivendicato la fonte letteraria del film che si ispira alla letteratura dell’Ottocento che lei ama, e in particolare all’atmosfera di Cime tempestose di Emily Brontë.
La storia di Catherine e Heathcliff non poteva mancare nella lista dei libri più amati da Jane Campion. Un viaggio tra romanzi e racconti che attraversa generi e epoche. Ad aprire l’elenco c’è Lady with the little dog and other stories che riunisce i racconti scritti da Anton Cechov tra il 1896 e il 1904 (tra cui La signora col cagnolino). Anche di Annie Proulx la regista sceglie un racconto, non Brokeback Mountain (che ha ispirato il film del 2005 di Ang Lee), ma Them Old Cowboy Songs da l terzo volume delle Wyoming stories (2008). Si prosegue con un grande affresco della provincia inglese di metà Ottocento: Middlemarch, settimo romanzo di George Eliot (Mary Anne Evans), pubblicato in serie tra il 1871 e il ’72 e in un unico volume nel 1874; per poi imbattersi nell’intera quadrilogia dell’Amica geniale (2011-2014) di Elena Ferrante (che pare la regista abbia consigliato pure a Nicole Kidman). E ancora la Costa Azzurra di Tenera è la notte (1934) di Francis Scott Fitzgerald; lo sberleffo della banalità di David Sedaris, presente con Mi raccomando: tutti vestiti bene (scritto nel 2004) e Naked ( del 1997); il legame tra Patti Smith e Robert Mapplethorpe raccontato dalla cantautrice in Just Kids (2010) . Quindi i premi Nobel: la canadese Alice Munro con i racconti de In fuga (2004) e l’autore anglo-caraibico V. S. Naipaul con Una casa per Mr. Biswas (del 1961) e Alla curva del fiume (del 1978).
Alla narrativa guarda anche il nuovo film a cui Jane Campion sta lavorando, The Power of the Dog (con Benedict Cumberbatch ed Elisabeth Moss); storia al maschile, tratta da Il potere del cane (Neri Pozza) di Thomas Savage: «Un romanzo potente scritto nel 1967 ma ambientato nel 1925 in un ranch in Montana. Credo si possa definire uno studio sulla mascolinità. Oggi che molte più donne narrano storie femminili era forse giunto per me il momento di un ritratto maschile».
Nella sua produzione Jane Campion passa senza timore dal cinema alla tv (sua è la serie del 2013 Top of the Lake): «Cerco il mezzo più adatto al mio progetto e quello che mi concede assoluta libertà». Ancora una volta torna la letteratura: «Spesso penso alle serie tv non tanto in chiave episodica quanto a una narrazione che ha il respiro ampio di un romanzo. Mentre un film è più come una racconto. La letteratura è la chiave attraverso cui ho compreso molte cose che poi ho portato nel mio cinema».