La Stampa, 21 luglio 2019
L’Africa nella competizione sullo spazio
Cinquant’anni fa il primo capitolo della sfida nello spazio fra Russia e Stati Uniti venne archiviato con i primi passi di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna.
Oggi la competizione nello spazio non è solo più una partita fra poche superpotenze o grandi gruppi privati, ma è una realtà molto più articolata con nuovi attori che reclamano il proprio «posto nello spazio».
La più grande economia africana, la Nigeria, ha già messo in orbita 5 satelliti per le telecomunicazioni, per monitorare lo sviluppo agricolo del paese e per sostenere le operazioni contro il gruppo terroristico di Boko Haram. La National Space Research and Development Agency (Nsrda) nigeriana ha però un obiettivo più ambizioso: essere la prima nazione africana ad inviare nello spazio un astronauta entro il 2030.
L’Etiopia lancerà nel settembre 2019 il suo primo satellite costruito in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Cinese (China National Space Agency, Cnsa), con l’obiettivo di raccogliere dati su acqua e cambiamenti climatici.
Il primo lancio avverrà da una base in Cina, ma con comando e controllo ad Addis Abeba, sotto l’egida della Ethiopian Space Science and Technology Institute (Essti). Il secondo lancio, previsto nel 2021, sarà tutto etiope nel design e costruzione e la «Houston» africana sarà l’Osservatorio e Centro di Ricerca di Entoto (Eorc) a 3.200 slm.
Il programma spaziale del Ghana è uno dei più giovani nel continente e la Ghana Space Science and Technology Center (Gsstc), fondata solo cinque anni fa, ha già lanciato il suo primo satellite nel 2018 utilizzato per varie attività di monitoraggio ambientale.
La competizione geopolitica fra i grandi player dello spazio si fa sentire anche nel continente africano: dopo l’accordo fra Cina ed Etiopia, l’Agenzia Spaziale Sudafricana (Sansa) ha siglato un accordo di cooperazione con l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos) nel settore della Radioastronomia. Il Sudafrica è leader nel settore dei radiotelescopi ed è fondatore con l’Australia del progetto per realizzare il più grande radio-telescopio del mondo, lo Square Kilometre Array, che sarà operativo nel 2020 con una doppia localizzazione nell’Australia occidentale e a nord di Citta del Capo. L’Italia partecipa al progetto con l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
All’inizio del 2018 l’Egitto ha vinto la gara bandita dall’Unione Africana per ospitare il quartiere generale della futura Agenzia Spaziale Africana (Asa). L’Agenzia è uno dei pilastri della nuova «African Space Policy», adottata dall’Unione Africana, che ha definito gli obiettivi dell’impegno del continente nello spazio: più formazione e ricerca nel settore spaziale; cooperazione con le Agenzie Spaziali già consolidate, a partire dalla statunitense Nasa e dall’europea Esa; investimenti nello spazio nel campo delle telecomunicazioni, dei cambiamenti climatici e della sicurezza; sviluppo di capacità di lancio autonome.
L’Africa nello spazio è dunque già una realtà, di cui tenere conto nei prossimi anni.