il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2019
La maxi commissione a Raiola per De Ligt
La Juventus ha presentato il colpo da novanta del suo mercato, Matthijs de Ligt, il difensore dell’Ajax di 19 anni (ne compirà 20 il 12 agosto) che con il suo gol eliminò i bianconeri nell’ultima Champions League. Le cifre (ufficiali): 75 milioni all’Ajax e 10,5 di “oneri accessori”, voce in bilancio con cui la società definisce l’intermediazione dei procuratori (in questo caso il potentissimo Mino Raiola). Tutto chiaro, tutto nero su bianco. Anche regolare?
Non più tardi di un mese fa, il 10 giugno 2019, la Federcalcio ha approvato il nuovo “Regolamento Agenti Sportivi”, che all’articolo 5.8 (“Remunerazione dell’agente sportivo”) recita: “Il mandato deve specificare l’ammontare della remunerazione prevista per l’agente sportivo, che può essere stabilita o in una somma forfettaria ovvero in una percentuale calcolata sul reddito complessivo lordo del calciatore o sui valori della transazione. Nel caso di opzione percentuale, le parti possono fare riferimento ai seguenti criteri per la sua determinazione: a) l’ammontare totale della remunerazione dovuta all’Agente sportivo non dovrà eccedere il 3% della retribuzione fissa complessiva lorda del calciatore; b) l’ammontare totale del corrispettivo dovuto all’Agente sportivo per l’assistenza fornita ad un club non dovrà eccedere il 3% del valore del trasferimento”. La Figc, insomma, suggeriva un tetto (non vincolante). La Juventus l’ha completamente ignorato. Raiola ha strappato per sè una commissione di 10,5 milioni: che se calcolata sul valore del trasferimento (75 milioni) supera di cinque volte il massimale, che sarebbe 2,25 milioni. 10,5 milioni sono il 3% di un trasferimento da 350 milioni, molto più ricco dell’affare più ricco della storia, quello di Neymar al PSG per 222 milioni. Se invece questo 3% fosse calcolato sulla base dello stipendio lordo del giocatore, ciò significherebbe che la Juve corrisponderà a De Ligt nei prossimi 5 anni 350 milioni lordi, molti più dei 240 milioni in quattro stagioni pattuiti con CR7. In ogni caso i conti non tornano. L’ingaggio di De Ligt, per la cronaca, è di 7,5 milioni a stagione che diventano 12 con i bonus. E allora? Al presidente della Figc Gravina, che proprio in questi giorni sta stilando una black list di “dirigenti indesiderati”, quelli che determinano voragini nei bilanci e fallimenti dei club, va bene che il più importante club italiano (ma l’andazzo è diffusissimo, purtroppo) paghi a un agente una parcella da 10,5 milioni per un affare da 75 e 10 a un altro agente (la mamma di Rabiot) per un’acquisizione a parametro zero? Alla voce “oneri accessori” dei suoi ultimi tre bilanci, soldi dati agli agenti che escono e non rientrano più, la Juventus ha iscritto 51,8 milioni nel 2016 (l’anno di Pogba ceduto per 105 milioni: Raiola ne intascò 27 e se ne fece dare altri 2,6 dal giocatore e 19,4 dallo United: in tutto 49), 42,3 milioni nel 2017 e 24,3 milioni un anno fa (battuta dall’Inter: 24,9). Quest’anno con Raiola e mamma Rabiot siamo già a 20,5: e siamo solo all’inizio. In tutto fanno 138,9 milioni con cui la Juve avrebbe potuto acquistare Mbappè, che costò al Paris Saint-Germain 135 milioni.
Il Barcellona, che era interessato a De Ligt, e il Manchester City, che voleva Cancelo (giocatore di Mendes), di fronte alle richieste sanguinose dei procuratori, ormai fuori controllo, hanno preferito farsi da parte. Secondo uno studio Fifa, negli ultimi 5 anni il calcio ha buttato 2 miliardi di dollari per i procuratori: dai 241 milioni del 2014 siamo passati ai 548 del 2018. È giusto continuare a vivere sotto un ricatto così vergognoso?