Il Messaggero, 20 luglio 2019
In morte di Mattia Torre
Scrittore, sceneggiatore, attore, regista, autore di teatro, cinema e tv: Mattia Torre, romano, ieri è morto a 47 anni dopo una lunga malattia. Con lui lo spettacolo italiano perde un talento innovativo spalmato a 360 gradi e corroborato da un umorismo irresistibile, elegante che faceva da sfondo al racconto della nostra contemporaneità. Torre aveva scritto la serie Boris (diventata poi un film), sguardo impietoso sul cinema dietro le quinte, e tante altre opere come la commedia «scorretta» Ogni maledetto Natale, diretta a sei mani con i soci di sempre Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, il monologo Perfetta portato in scena con successo da Geppi Cucciari, la serie di RaiTre La linea Verticale con Valerio Mastandrea, tratta da un romanzo dell’autore, ambientata nella corsia di un ospedale e ispirata alla sua stessa malattia.
I MONOLOGHIProprio con l’attore romano, che aveva interpretato diversi suoi monologhi (Il migliore, I figli ti invecchiano diventato un cult sul web), Torre progettava di girare un film, intitolato Figli e destinato a schierare nel cast anche Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Nato a Roma nel 1972, Mattia era stato autore negli anni ’90 con Ciarrapico delle commedie teatrali Io non c’entro, Tutto a posto, Piccole anime e L’ufficio. Nel 2000 pubblica il libro Faleminderit Aprile 99 in Albania durante la guerra (Memoranda Editore) ed è co-sceneggiatore del film Piovono Mucche di Vendruscolo. Nel 2003 il suo monologo In mezzo al mare con Valerio Aprea vince al Teatro Valle la rassegna Attori in cerca di autore. Numerosi i lavori per la tv: uno fra tutti, Parla con me di Serena Dandini. Nel 2011 Torre scrive e mette in scena lo spettacolo teatrale 456 di cui realizza anche il sequel tv per La7. Nel 2015 è autore con Corrado Guzzanti della serie di Sky Dov’è Mario?. L’attore, tra i protagonisti di Ogni maledetta domenica, è stato tra i primi a ricordare commosso l’amico «carissimo e brillante» appena scomparso. «Scrittore sopraffino, 47 anni, venti romanzi ancora da scrivere, cento sceneggiature. Una curiosità, un coraggio e un senso dell’umorismo rari in questo mondo, rarissimi in Italia. Uno che se adesso gli dicessi che la terra ti sia lieve ti scoppierebbe a ridere in faccia, ci scriverebbe sopra un monologo», ha postato Guzzanti sui social. «Mi mancherai tanto. Ci eri indispensabile».
MOSTRO A 3 TESTE
Affidato alla rete anche il cordoglio di altri protagonisti dello spettacolo come Alessandro Borghi («Ciao Mattia») e Fabio De Luigi («Che grande dolore»), mentre Maria Sole Tognazzi ha twittato «Se n’è andato il più bravo di tutti» e RaiTre manderà in onda oggi dalle 15 le otto puntate du La Linea verticale. Si dice «distrutto» anche Francesco Pannofino che in Boris interpreta l’ineffabile regista René Ferretti, consegnato alle fiction di infima qualità dopo aver perso ogni velleità artistica. «Con Mattia abbiamo vissuto stagioni magnifiche di lavoro contrassegnate dal suo umorismo fuori dal comune», ricorda commosso l’attore. «Ci divertivamo moltissimo e chiamavamo il mostro a tre teste il sodalizio da lui composto con Ciarrapico e Vendruscolo». E avevate capito subito che Boris avrebbe avuto successo? «All’inizio no, pur credendoci molto e impegnandoci al massimo. Ma quando sul set è cominciata la processione di amici e colleghi, ci siamo resi conto che stava nascendo un prodotto destinato a lasciare il segno. La scomparsa di Mattia è un’ingiustizia della vita».