Avvenire, 19 luglio 2019
Matteo Bruni nuovo direttore della Sala stampa vaticana
La Sala stampa della Santa Sede avrà da lunedì un nuovo direttore. Ma non è un volto sconosciuto per i giornalisti accreditati. Matteo Bruni, che Francesco ha nominato ieri (e che entrerà nelle sue nuove funzioni proprio il 22 luglio), li accompagna infatti in tutti i viaggi internazionali del Papa fin dal dicembre del 2013. E dal 2009 lavorava comunque nella struttura informativa vaticana di via della Conciliazione, facendosi apprezzare per la sua gentile fermezza e la totale disponibilità.
«La nomina è certamente per me un onore – ha commentato il nuovo direttore, subito dopo l’annuncio, in un’intervista a Vatican News – mi piace leggerla come un segno di stima non solo per la mia persona, ma anche per la storia da cui provengo e il lavoro fatto con i colleghi della Sala stampa della Santa Sede. Sono grato della fiducia del Santo Padre e del prefetto, Paolo Ruffini. È evidentemente anche una scelta che valorizza le risorse interne».
Bruni succede così ad Alessandro Gisotti, che ha retto l’incarico ad interim per quasi sette mesi («che mi sono sembrati sette anni, non ho avuto necessità di face app per invecchiare», ha detto) e che, sempre ieri, è stato nominato vice direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, insieme con Sergio Centofanti. 43 anni, sposato e padre di una bimba, una laurea in lingue e letterature straniere alla Sapienza di Roma, Bruni parla correntemente inglese, spagnolo e francese. È impegnato da tempo in ambito ecclesiale (Comunità di Sant’Egidio), in progetti di cooperazione umanitaria e in programmi di sostegno agli anziani.
«Negli ultimi anni, nella mia vita professionale – ha ricordato – il rapporto con i media è stato sempre piuttosto intenso. Anche se da dietro le quinte, ho cercato di fare in modo che il mio lavoro contribuisse ad un’informazione corretta, tentando di trasmettere alcuni temi portanti del pontificato. In questo senso il nuovo incarico lo interpreto in continuità con il precedente: un comunicatore al servizio del Santo Padre e della
Santa Sede, che mette a disposizione il suo bagaglio umano e professionale». Con i tanti operatori dell’informazione, in particolare, Bruni (che ricorda e ringrazia, oltre a Gisotti, anche Greg Burke e Paloma OL vejero Garcia, rispettivamente direttore e vicedirettore della Sala Stampa, prima dell’interim che si concluderà domenica) sottolinea di aver avuto «uno scambio utile, anche amichevole». «Sono consapevole – aggiunge – che ora inizia un tipo di impegno diverso e spero che la reciproca fiducia resti immutata».
Alle sue parole fa da riscontro il saluto di Gisotti, che si dice grato al Papa «per il privilegio» di essere stato «il suo portavoce in un periodo così intenso del pontificato e di offrirmi ora l’opportunità di continuare a servirlo come vice direttore editoriale dei media vaticani». «Gli sono grato per avermi sempre sostenuto come un padre», afferma. Gratitudine che viene estesa al prefetto del Dicastero e ai «superiori della Segreteria di Stato per aver rispettato la mia scelta – prosegue Gisotti – comunicata all’inizio del mandato e successivamente confermata, di svolgere questo ruolo tanto importante per un tempo limitato. Un tempo che permettesse, pur in presenza di un’agenda fitta di avvenimenti, di portare la Sala stampa ad un nuovo assetto», «in un porto sicuro», ha aggiunto parando con i giornalistu. Il direttore emerito ricorda a tal proposito l’intitolazione della sala di lavoro dei giornalisti della Sala stampa al direttore Joaquìn Navarro-Valls (segno che, «nella Chiesa e nella Santa Sede, l’informazione conta sempre di più») e spera in un ruolo «più proattivo» della comunicazione vaticana.
Ruffini, infine, ricorda che con le nomine di ieri «viene compiuto un altro importante passo in avanti». Ringrazia Gisotti per aver svolto il suo servizio con dedizione assoluta e professionalità. E nell’annunciare che la Sala stampa avrà anche un vice direttore, si dice «sicuro che Matteo Bruni saprà guidarla con competenza, saggezza, lungimiranza e spirito di squadra».