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 2019  luglio 18 Giovedì calendario

Periscopio

Non c’è dubbio che ci sia un mondo invisibile. Il problema è, quanto dista dal centro storico e qual è l’orario di chiusura? Woody Allen, Guida ai grandi aforisti. Odoya, 2018.Su molti punti l’opposizione spesso straparla. Quando fu varato il decreto dignità, si profetizzò che l’occupazione sarebbe diminuita: è passato esattamente un anno e i dati Istat dicono che è aumentata di quasi 92 mila unità (poco, ma è aumentata, non diminuita). Il deficit dei conti pubblici del 2019 è migliore di quelli di tutti gli ultimi governi di centro-sinistra (Letta, Renzi, Gentiloni). La Commissione europea non farà partire la procedura di infrazione contro l’Italia. Lo spread è ancora eccessivo, ma sta alleggerendo la pressione sui nostri conti. Luca Ricolfi. il Messaggero.
Basta il nome, Alitalia, per evocare uno sfacelo. Da decenni brighiamo per consentire alla compagnia di bandiera non dico di volare, pretesa eccessiva, ma almeno di stare in piedi. Ciò non è possibile. L’azienda è un autentico bidone specializzato in spreco di denaro, male amministrata, male organizzata, male gestita. Vittorio Feltri. Libero.
Alla fine dello spettacolo all’Auditorum della Cariplo di Milano, mentre la gente si avviava ordinatamente verso l’uscita, gli ego dei due protagonisti, Matteo Renzi e Carlo Calenda sono stati fatti defluire sul retro per non creare disordini. Daniela Ranieri. Il Fatto quotidiano.
Nel 1946 ero a Milano. Al concerto per la riapertura della Scala. Anche dall’ultima fila del loggione si percepiva il carisma di Toscanini. Ma l’impressione più grande me la lasciarono i milanesi. Pronti a far ripartire l’economia, a rilanciare le arti. Andai alla prima del Piccolo: amavo il teatro, ho anche scritto tre atti unici… Davano L’albergo dei poveri di Gor’kij. Quarant’anni dopo rividi la stessa pièce a Mosca: in una versione modernizzata che non mi convinse; e poi, in un altro teatro, in una versione basata sulle note di lavoro del primo regista, Konstantin Stanislavskij. Era uguale a quella del Piccolo. Strehler aveva studiato gli appunti di Stanislavskij con una attenzione filologica. Sergio Romano, ex ambasciatore italiano, saggista di politica estera. (Aldo Cazzullo), Corsera.
Il mio antifascismo si è forgiato a scuola e poi nella frequentazione di compagni un po’ più grandi: Aggeo Savioli, Luigi Pintor e soprattutto Alfredo Reichlin. In pratica entrai nella Resistenza a 14 anni. Quando finalmente Roma fu liberata, mi iscrissi al Pci. Scoprii il cinema nel 1941. Carlo Lizzani aveva installato un proiettore e delle poltrone in una sala di via Borgognona. Lì vidi Le ballet mécanique di Fernand Léger, L’étoile de mer di Man Ray e Un chien andalou di Luis Buñuel. Capii che quel mondo sarebbe diventato il mio mondo. Nel 1946, a 16 anni, feci l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia, allora diretto da Umberto Barbaro. Preparai uno scritto che, nonostante l’età, venne considerato maturo e brillante. Tra gli esaminatori c’era anche Michelangelo Antonioni che fu generoso nei miei confronti proponendomi, qualche tempo dopo, di fargli da aiuto per L’amorosa menzogna e poi per Cronaca di un amore. Citto Maselli, regista. (Antonio Gnoli), la Repubblica.
Riportai Mario Rigoni Stern a casa in auto, attraversando l’acrocoro fino al limitare della foresta. Alla porta, si illuminò, esclamando: «Guardi. Quella sulla neve è l’orma di una lepre. Seguiamola». «Per l’amor di Dio, Rigoni Stern», dissi. E squadrai l’immensità siberiana dell’altopiano. Giancarlo Perna, la Verità.
È stato così che l’idea illuminista di un accesso al sapere aperto a tutti si è trasformata in un’ideologia di fatto oscurantista, alimentata da una gara demagogica tra i partiti della sinistra e dell’ala cattolica, che ha finito per produrre un nuovo genere di analfabetismo (condizione che, com’è noto, aiuta ad opprimere e dominare le masse, non certo a promuoverne l’autodeterminazione o la coscienza politica), la cui caratteristica saliente è convincere illusoriamente chi ne è soggetto di essere invece in possesso della cultura. Con risultati catastrofici, non solo in Italia. Secondo studi scientifici di recente pubblicazione il Q.I. dei giovani europei ha cominciato a calare proprio negli anni 70 e si è ridotto da allora a oggi con una media di 7 punti per generazione. Non si sa apprendere e non si sa leggere, ma si crede di sapere e di sapere scrivere. Silvia Ronchey, la Repubblica.
In un matrimonio ci devono essere soprattutto due cose: rispetto e tenerezza. E noi ci siamo rispettati, con le nostre storture. Io ho tentato di cambiarlo. Gli dissi che lo facevo per il suo bene. E lui: «Per quel che tu credi sia il mio bene…». Così mi placai e per fortuna non sono riuscita a cambiarlo. Lui rimase sognatore, io realista, io attaccata alla logica, lui manco p’a capa. Maria Amato, vedova di Bud Spencer. (Alessandra Paolini). la Repubblica.
La cosa più difficile è essere creduti sul fatto che io ho visto più volte la Madonna. Chi sei tu per avere avuto un tale privilegio? Oppure: perché mai dovrei credere in ciò che non esiste? La gente o nutre un atteggiamento miracolistico o accoglie quell’evento con profondo scetticismo. Il più delle volte ero percepita come una folle o una millantatrice. E la Chiesa ha dichiarato che la mia visione non corrisponde al suo magistero. Angela Volpini, mistica di sinistra. (Antonio Gnoli). La Repubblica.
Mio padre, trasferito dal Pci da Bologna nel Veneto a causa dell’esibita ninfomania di mia madre, difendeva il proprio ruolo di capofamiglia e non sopportava l’idea di lasciare a casa una figlia di 14 anni, io, a governare l’andamento casalingo. Papà poi era innamorato di mia madre, era convinto che si sarebbe pentita del suo sconsiderato comportamento. Invece finì in manicomio. Avrò avuto 17-18 anni. Ricordo con dolore quando vennero a prenderla: apriva il finestrino dell’auto e urlava: «Mi portano in manicomio!». Prese a schiaffi anche me, che aspettavo nel corridoio dell’ospedale mentre subiva l’elettroshock: l’ho molto amata, però non so quanto ricambiasse il mio sentimento. Piera degli Esposti (Emilia Costantini). Corsera.
Mi sono rifatta le labbra perché un chirurgo mi disse che così il mio mento accentuato, che non mi è mai piaciuto, si sarebbe visto di meno. Ma mi sono pentita. Era il periodo di Alba Parietti, se non avevi i «canotti» eri fuori moda, ho ceduto per insicurezza. Donatella Rettore, cantante. (Raffaella Oliva) Io donna, Corsera.
Per unire gli italiani (e per dividerli) riuniteli in un bar, in uno stadio, in una piazza. Roberto Gervaso. Il Messaggero.