ItaliaOggi, 18 luglio 2019
Le multinazionali fanno pagare il farmaco 40 volte di più
Risparmiare nella sanità. Due farmaci simili, ma uno costa 40 volte di più. La regione Emilia-Romagna decide di utilizzare quello che costa meno e la multinazionale che produce l’altro fa causa: il nostro farmaco è il solo registrato che cura la maculopatia retinica. È vero, ribatte la regione, ma in tutto il mondo usano per lo stesso malanno l’altro medicinale perché la composizione è pressoché identica e si risparmia.C’è puzza di cartello tra multinazionali del farmaco: non farmi concorrenza su questo anche se hai un prodotto simile, così posso alzare a dismisura il prezzo, e io non te la farò su qualcosa d’altro. A pagare è la sanità pubblica. «L’Antitrust», dice l’avvocato Rosaria Russo, «ha riconosciuto che vi era un’intesa tra le due aziende per favorire il prodotto più costoso».
Così va la sanità. Dopo dieci anni il Consiglio di stato ha chiuso la vicenda dando ragione alla regione: è giusto utilizzare il farmaco che costa meno, al di là delle registrazioni. È stato calcolato un risparmio di 4,2 milioni l’anno da parte del sistema sanitario regionale. Si tratta di una sentenza che inciderà non poco: «Poiché», dice l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, «ha stabilito la legittimità della presa in carico, da parte del Servizio sanitario, dei costi di un medicinale off label pur in presenza, per la stessa indicazione terapeutica, di un medicinale ad hoc»
Insomma, risparmiare si può, senza incidere sull’efficacia della cura. E sarebbe ora che l’Europa vigilasse sui cartelli delle multinazionali: va bene fare utili, ma non sulle spalle di malati e contribuenti.