Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  luglio 18 Giovedì calendario

Chen, 13 anni, oro nei tuffi ai Mondiali

Tredici anni e già la nazione sulle spalle. Per Chen Yuxi il Mondiale è un oro adolescente che tutti si aspettavano: la Cina ha vinto 9 titoli sulle nove finali di tuffi andate in scena a Gwangju fino a qui, se avesse sbagliato avrebbe rotto l’incantesimo. Invece è stata la perfezione.
Bimba programmata per non fallire, non è nemmeno la più giovane della storia a uscirsene con una vittoria dopo una serie di cinque acrobazie dalla piattaforma ovvero dalla considerevole altezza di 10 metri. Prima di lei c’è stata Fu Mingxia, leggenda della specialità che ha iniziato a portare a casa medaglie a 12 anni e all’età di Chen Yuxi era addirittura campionessa olimpica. Dopo hanno cambiato le regole, era il 1991, i cinesi erano estremi in tutto dalle pozioni di drago agli allenamenti brutali. La federazione internazionale ha messo il limiti all’anno che porta ai 14, vanno bene non compiuti se sono all’orizzonte. Chen Yuxi è pronta per Tokyo 2020 e la sua missione non era scontata: tra i successi collezionati dalla Cina il primo posto dalla piattaforma mancava ai Mondiali dal 2013, ai Giochi la gara è una questione privata dal 2000 e per un dominio così assoluto serve una filiera. Non ci sono vuoti generazionali, la scuola prepara le atlete: l’argento di ieri, sempre cinese, si chiama Lu Wei, classe 2005, e ha già vinto nel sincro con la socia Zhang Jiaqi, quindicenne. Lu ha commentato la seconda piazza così, «non è andato tutto come poteva, ma va bene comunque». Chen Yuxi invece ha incassato due 10 tondi tondi grazie alla verticale doppio indietro con doppio avvitamento. Per gradire. 
Obiettivo Tokyo 2020
Le cinesi hanno fissato una media e il mondo si è messo a correre, gli under 17 sono tantissimi e in Corea c’è un ragazzino con la faccia furba che ha strappato applausi e attese. Oleksi Sereda, 14 anni, ucraino quarto nel sincro da 10 metri, applaudito nel team event e da oggi in solitaria nella piattaforma, pronto a qualche sorpresa. Persino l’Italia ha portato qui due sedicenni, (Pellacani e Giovannini) anche se è con Noemi Batki che abbiamo ottenuto il meglio: ottavo posto e qualificazione olimpica più pass per le World series della prossima stagione. Noemi compie 32 anni in ottobre e ride davanti alle date di nascita delle rivali: «Lontano dall’acqua loro giocano, io dormo. Per il resto facciamo, quasi, la stessa vita». Una volta erano talenti sfruttati, ma basta guardare le serie tv dedicate per capire che i tredicenni oggi possono diventare campioni del mondo senza scandali.