Corriere della Sera, 18 luglio 2019
L’accusa di lady Disney
Pippo, Pluto e Topolino in bolletta: troppo poveri per arrivare a fine mese. Parola di Abigail Disney, 59 anni, la documentarista e attivista, erede ribelle dell’impero costruito da Walt. «Mio zio e mio nonno Roy, suo fratello, avevano immaginato Disneyland come il luogo più felice della Terra. Invece i suoi lavoratori sono fra i più miserabili d’America, soffocati da debiti e costantemente senza soldi». Lo ha denunciato lei stessa, raccontando aYahoo News che dopo essere stata contattata su Facebook da un dipendente di Disneyland disperato per la paga troppo bassa, ha deciso di condurre una personalissima inchiesta. Si è dunque presentata in incognito allo storico parco di Anaheim, California – quello aperto nel 1955 che fu il primo ispirato ai personaggi dei cartoni animati – e ha intervistato gli impiegati. Qui Cenerentole e Paperini passano le giornate in costume a far divertire i bambini: ma, spesso, la sera non hanno neanche un posto dove andare a dormire o i soldi per mangiare. «Ho scoperto che dietro ai loro sorrisi forzati c’è tanta disperazione. Sono livida di rabbia» ha detto l’ereditiera-attivista.Come gli altri rampolli Disney, Abigail possiede azioni della società valutata da GoBankingRates 130 miliardi di dollari, ma non ha un ruolo attivo. Eppure già ad aprile aveva attaccato l’amministratore delegato della compagnia, Bob Iger. Definendo scandaloso il maxi compenso di 65 milioni che gli era appena stato assegnato: «Iger è bravissimo, ma il suo stipendio è una follia». E lo è tanto più ora che la compagnia fa sapere di aver ottenuto un profitto record di 12,6 miliardi di dollari proprio grazie al fatturato miliardario dei suoi parchi a tema: e con l’aiuto dei tagli fiscali voluti da Donald Trump. E pazienza se quei guadagni l’azienda li ha festeggiati dando 1.000 dollari di bonus ai suoi 125 mila lavoratori. La paga media resta bassa: appena 15 dollari l’ora. «15,45 dollari per essere esatti. Più del salario minimo garantito» puntualizza un portavoce al Washington Post.
Uno studio del 2017 condotto dall’Occidental College conferma però le preoccupazioni di Abigail Disney. Le condizioni di vita di chi impersona i vari Pippo, Pluto e Paperino sono effettivamente drammatiche. Secondo la ricerca, infatti, il 10% dei dipendenti di Disneyland ha perso casa negli ultimi due anni perché non pagava l’affitto e dorme in macchina dopo aver dismesso il costume di eroe delle fiabe. Il 35% non guadagna abbastanza per poter mettere in tavola tre pasti al giorno. E il 75 non arriva a pagare le bollette. «Ho scritto a Iger, chiedendogli di fare qualcosa» dice ancora la Disney ribelle. «E sapete qual è stata la risposta? Nessuna».