la Repubblica, 17 luglio 2019
Lo stipendio da 52 milioni che non sarà mai pagato
Stipendio previsto: 52 milioni per il primo anno di impiego. Giorni lavorati: 0. Busta paga richiesta ora (in tribunale): 102 milioni. Il braccio di ferro tra Andrea Orcel e il Santander si prepara ad aggiornare tutti i record delle retribuzioni in banca. L’idillio professionale tra il banchiere italiano e l’istituto di credito spagnolo è durato pochi mesi. L’ex numero uno del gruppo svizzero Ubs – causa improvviso dietrofront della banca guidata da Ana Botin – non ha passato nemmeno un’ora nell’ufficio che gli stavano preparando a Madrid. E gli strascichi giudiziario-finanziari di questo divorzio – arrivato ancor prima del matrimonio – rischiano ora di pesare moltissimo sui conti della banca iberica, che in queste ore potrebbe provare a proporre a Orcel un patteggiamento extra-giudiziario dorato per provare a chiudere la partita.I fatti: nel settembre 2018 il Santander – con una mossa a sorpresa offre il posto di amministratore delegato a Orcel, star dell’investment banking internazionale arrivato al timone della società elvetica dopo una lunga esperienza in Merrill Lynch e Bank of America. Il talento si paga. E gli spagnoli – come ha rivelato ieri il Financial Times - mettono sul piatto un’offerta degna di un Cristiano Ronaldo della finanza: 52 milioni di euro nel primo anno di lavoro. Ben 17 come “buona entrata”, e fino a 35 milioni in azioni se Ubs non avesse onorato i bonus accumulati nel corso degli anni dal super-manager.Affare fatto. Tutto bene quel che finisce bene? Mica tanto. A gennaio 2019 arriva il colpo di scena: Ubs si rifiuta di versare i premi a Orcel pare qualcosa come 50 milioni perchè va a lavorare con un concorrente. E Ana Botin coglie la palla al balzo per far saltare l’accordo, contestato per la sua onerosità dai 200 mila dipendenti del gruppo, sostenendo di non essere in grado di garantire all’investment banker i mancati introiti elvetici «Una cifra inaccettabile per una banca commerciale», chiosa il comunicato ufficiale.Da allora le parti si parlano solo tramite avvocati. Si è tentato di arrivare a un compromesso, gli spagnoli hanno offerto a Orcel un posto da super-consulente, ovviamente pagato a peso d’oro, in azienda. Ma il banchiere ha deciso di tirare dritto: a inizio luglio ha fatto pervenire ai vertici dell’istituto la sua richiesta formale di danni: oltre 100 milioni, pari allo stipendio del primo anno più i soldi cui ha dovuto rinunciare in Ubs.Al Financial Times ha ricordato che sua figlia di otto anni aveva appena passato (controvoglia, lei avrebbe voluto rimanere a Londra) gli esami per entrare nella scuola a Madrid. Lui e la moglie stavano per versare una caparra importante per un appartamento all’altezza del ruolo. Il ripensamento di Botin ha mandato tutto all’aria. E Orcel, rimasto disoccupato per la prima volta in trent’anni (pare stia preparando una boutique finanziaria in proprio), è andato all’attacco. Finora, per lui parla il curriculum vitae, ha fatto fare grandi affari alle banche dove ha lavorato. Ora, per una volta, è il momento di fare gli affari suoi.