ItaliaOggi, 16 luglio 2019
Veneto e Friuli litigano sulle sorgenti del Piave dopo che Sappada ha cambiato regione
Il Piave mormorò: ma in Veneto o in Friuli? Le due regioni, ora a guida leghista, si contendono le sorgenti del sacro fiume. La confusione sembra regnare sovrana. Nel 2017 il parlamento ha approvato il passaggio di Sappada (1300 abitanti) da Belluno a Udine, cioè dal Veneto al Friuli e le sorgenti del Piave si trovano proprio sotto questa Comune, quindi anch’esse debbono traslocare, con grande dispiacere del Veneto leghista, da una regione all’altra.Col presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che dice: «Mi dispiace perché quel primo tratto iniziale rappresenta la nascita di un simbolo della nostra terra e rinunciarvi è triste».
Ma c’è chi non si arrende e ha affidato una perizia a una commissione di esperti, presieduta dal prof Luigi D’Alpaos, docente emerito di ingegneria idraulica all’università di Padova. La commissione ha concluso che il Veneto ha diritto a tenersi la sorgente. Ovvero è giusto che il Piave ora nasce in Friuli e non più nel Veneto «ma dal punto di vista idrologico e idraulico va considerata come sorgente quella del bacino più ampio, che in questo caso è il ramo della Valvisdende, che si trova in Veneto».
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, applaude: «Non avevo dubbi che le sorgenti fossero venete, ora lo certificano tecnici di indiscussa competenza». Dal Friuli ribattono che a contare è la topografia e che se l’acqua incomincia a sgorgare a Sappada e il Comune è del Friuli anche quell’acqua è friulana a tutti gli effetti.
La contesa continua mentre sul Piave si ode «dalle violate sponde, sommesso e triste il mormorio de l’onde».