La Stampa, 16 luglio 2019
L’Italia sa muoversi in sincro
L’Italia sa muoversi in sincrono. Sorprendente visto quanto dalle nostre parti ognuno ci tenga a mostrare la propria unicità facendo quello che crede, ma ci sono due argenti a provare che la sintonia sta, anche, nel nostro Dna. Non è facile muoversi insieme, per salire sul podio mondiale la squadra azzurra si prepara con allenamenti devastanti, ma degli stage di intesa sarebbero utili in molti settori. Si può andare a lezione dal nostro sincro, a medaglia con il duo misto e con la squadra nell’ highlight, altra aggiunta di un programma in trasformazione che a questo punto bisognerebbe smaltire un po’.
Proteste azzurre
Giorgio Minisini e Manila Flamini sono impeccabili in ogni movimento della routine, devono cedere l’oro vinto nel 2017 e non ne sono affatto convinti. Alla Russia mancava solo questo titolo e ora sono i padroni di tutto. I ragazzi protestano per i voti troppo alti dati ai rivali «per stroncare ogni possibilità di farci avvicinare», anche se pure loro rimediano il miglior punteggio in carriera: 92.0749 punti contro i nostri 90.8511. Si discute sul divario, non sulla coerenza della coppia che ha vinto 5 medaglie in tre mondiali e ha ancora una gara qui, l’ultima in coppia. Flamini si ferma e Minisini dovrà trovare un’altra partner e rimontare l’affinità costruita fino alla perfezione: «Ci siamo sempre trovati e muoversi all’unisono è diventato naturale». Pensare che fuori dalla piscina non vanno d’accordo su nulla: lei parla a raffica, lui medita ogni frase, lei tifa Roma, lui Milan, lei adora la pasta all’amatriciana, lui la carbonara. Generazioni diverse, lei ha 31 anni è sposata e vuole diventare mamma, lui ha 23 anni e si è da poco fidanzato con la collega Enrica Piccoli. Però ogni differenza viene annullata nel bene comune.
Spettacolo più evidente
Vale anche per la squadra protagonista dell’Highlight, una prova che punta a rendere lo spettacolo più evidente, a coinvolgere il pubblico: quattro elementi per provare forza e unicità, soprattutto, fusione e non la si trova per caso. Esiste l’orecchio assoluto, la capacità di entrare nella musica e contarla, ma è solo una predisposizione. Come spiega Rossella Pibiri, tecnico federale e dell’Aurelia: «La sintonia si allena eccome. Se una coreografia ha 20 elementi viene scomposta in altrettanti pezzi e si montano uno per volta poi lo si lega al successivo e così via. Si ripete senza musica, con il metronomo e i conteggi e poi si dà un comando per provare singoli elementi pescati a caso dalla routine».
«Stessi pensieri»
A un numero gridato da bordo vasca segue una reazione contemporanea del gruppo. E lo si fa per ore, giorni, mesi «perché il fuori sincrono è l’errore che vedono tutti e a volte dipende dalla definizione del movimento che quindi va pulito e direzionato al millimetro per essere uguale». È faticoso, ma dà soddisfazione, l’argento highlight è una conquista anche per Linda Cerruti, 8 prove, 15 gare in acqua tra preliminari e finali e mai stanca di avere qualcuno con cui sintonizzarsi: «Ci siamo abituate a pensare come fossimo una sola testa con 20 gambe, stessi obiettivi e stessi pensieri».