Corriere della Sera, 15 luglio 2019
I problemi dei monopattini
Da oggetti curiosi e apprezzati anche per il loro ridotto impatto ambientale – fino a tollerare certi eccessi, in particolare di velocità – i monopattini elettrici stanno finendo sempre di più nel mirino delle amministrazioni locali, in particolare delle grandi città. Secondo una stima dell’agenzia Associated Press negli Stati Uniti ci sono state almeno undici vittime: nove di queste hanno perso la vita mentre si trovavano su un monopattino a noleggio, le altre due erano su un mezzo di proprietà. Per questo dall’Europa agli Stati Uniti più d’un sindaco si chiede se non sia venuto il momento di regolamentare il loro utilizzo. Ma finora – in assenza di studi approfonditi sulle conseguenze della loro presenza nelle strade urbane – si procede in ordine sparso.
A Parigi gli oltre 16 mila monopattini – potrebbero toccare i 20 mila entro la fine dell’anno – non possono circolazione sui marciapiedi, stretti, accidentati e affollati. Nella capitale francese a giugno un 25enne ha perso la vita dopo essere stato sbalzato dal mezzo sbattendo contro un camion in un incrocio.
Nel Regno Unito i monopattini devono circolare sulle stesse strade delle auto e devono stare alla larga dai percorsi pedonali. Negli Stati Uniti – dove da settimane è stata avviata un’incessante attività di lobbying delle società che consentono di noleggiarli via app – diverse metropoli per ora dicono «no» come Seattle e New York.
In Italia il settore della «micro-mobilità» per ora viene disciplinato dal decreto ministeriale 229 del 4 giugno firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli. La circolazione di monopattini elettrici – e segway, monoruota e hoverboard – viene autorizzata in via sperimentale entro un anno dall’entrata in vigore del decreto e per non più di due anni. I Comuni devono individuare le strade utilizzabili mentre i nuovi mezzi devono essere dotati di un motore con potenza non superiore ai 500 watt e possono essere condotti da maggiorenni e da minorenni in possesso almeno del «patentino AM» (quello per i ciclomotori). Si può circolare nelle ore diurne, mentre la sera ci si può muovere solo indossando il «giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità».
Segway e monopattini sono autorizzati a circolare su aree pedonali, marciapiedi, piste ciclabili e Zone 30 e strade con velocità massima fissata a 30 chilometri orari che, appunto, saranno individuate dalle varie amministrazioni. I monopattini devono anche essere dotati di un segnalatore acustico, non trasportare più di una persona e non richiedono l’utilizzo del casco.
Queste regole saranno sufficienti? Uno dei lavori statistici più approfonditi – come ha rivelato CityLab — mostra che nel periodo settembre 2017-agosto 2018 negli ospedali dell’Università della California a Los Angeles e Santa Monica sono stati registrati 249 pazienti per «infortuni» (contusioni, slogature, ossa rotte, strappi muscolari, spappolamenti della milza) legati ai monopattini. Quasi 92 su cento di questi erano caduti dopo aver colpito un oggetto o essere stati urtati dalle auto. La parte restante era composta da pedoni investiti proprio da questi bi-ruota.