il Fatto Quotidiano, 15 luglio 2019
Ultime novità tecnologiche dalla Cina
Lo scorso 23 marzo, in Corea del Sud, un drago ha volato sulle teste degli spettatori riuniti nello stadio SK Happy Dream Park di Incheon: emetteva versi che rimbombavano in ogni angolo, la sua ombra si stagliava sul campo di gara e sugli spalti insieme a lui, si è fermato a lungo sul maxischermo dell’evento ci si è arrampicato. Era reale, ma al tempo stesso non lo era. Lo spettacolare ed enorme ologramma, infatti, è stato il frutto di una fortunata combinazione di realtà aumentata e applicazione delle tecnologie 5G che, rendendo la banda più potente e veloce, sarà in grado di supportare invenzioni ed effetti speciali sempre più avanzati e grandiosi, cambiando completamente la tecnologia come la conosciamo ora.
A mettere a disposizione la rete 5G necessaria per far volare il drago è stato l’operatore telefonico SK Telecom, proprietario della struttura sportiva e tra i primi nel mondo nello sviluppo della rete 5G, lanciata per la prima volta a dicembre 2018. Innovazione che parte dalla Cina. Il Fatto ha già raccontato quali siano le implicazioni geopolitiche dello sviluppo del 5G, ma un’altra importante parte di quanto accade a Pechino riguarda invece le applicazioni e gli strumenti che, da Oriente, stanno nascendo per sfruttare al meglio la rete e traghettare utenti e cittadini su un livello nuovo di funzionalità. Minacciando anche la Silicon Valley. In sintesi: la rete ha bisogno di applicazioni nuove e viceversa.
Il video personale e lo specchio magico
Un catalogo dettagliato ed esauriente delle applicazioni del 5G che si stanno sviluppando in Cina è quello che troviamo in esposizione nel centro di ricerca e sviluppo di Zte, azienda cinese leader del settore, e al Mobile World Congress di Shanghai. Appena varcata la soglia del centro, ci porgono una sorta di specchio con il manico, leggero e molto semplice nel design. Di fronte, uno schermo con diverse sezioni tematiche statiche. Basta però inquadrare una sola di queste con lo specchio digitale per vederle magicamente attivarsi sullo strumento che abbiamo in mano e descrivere, ad esempio, la storia di un luogo. Possiamo quindi ascoltare e guardare un intero video sul nostro specchio (immaginate ad esempio di utilizzarlo in un museo come video – guida) mentre il display alla parete continuerà ad essere immobile e a disposizione del prossimo utente che volesse guardare il video dall’inizio sul suo personale specchio. “Si tratta di una tecnologia che è possibile grazie all’unione del 5g, del cloud e dell’hardware sviluppato con i nostri partner – spiegano i tecnici di Zte mentre indicano un mappamondo interattivo – lo specchio, infatti, può interagire con altri oggetti ed essere utilizzato quindi anche per la formazione”.
Basta noia in classe: la lezione è nelle lenti
Campo di applicazione importantissimo, nel futuro, sarà quello dell’istruzione. Indossiamo un visore per la realtà aumentata. Prima, ci troviamo catapultati in un quadro di Van Gogh. Siamo nella sua stanza, possiamo guardarci intorno, avvicinarci al letto e alle finestre, camminare avanti e indietro o decidere di ammirarla da più lontano. In sottofondo ci sono le spiegazioni, un puntino luminoso ci indica dove guardare. “Questo è il docente – spiegano – che può così indicare agli alunni cosa osservare senza che tolgano il visore dagli occhi”. Le sue parole risuonano attraverso le aste delle lenti. Un passo in avanti ed eccoci in un antico giardino giapponese: passeggiamo lungo i ponti, il puntino luminoso ci dice di ammirare un tempio. Siamo in Giappone ma potremmo essere in qualsiasi altra parte del mondo senza muoverci da i banchi di scuola. “Un vero e proprio viaggio virtuale” che per essere efficiente e disponibile per tutti ha bisogno di molta banda e connessione super veloci.
Sport al microscopio pronto per Pechino 2022
Un angolo con un grande e comodo divano strategicamente posizionato di fronte a uno schermo molto esteso, è riservato alle soluzioni innovative di Zte che, sfruttando il 5G, permetteranno di guardare qualsiasi sport da vicino, anche vicinissimo, e da ogni angolazione possibile, complici decine di telecamere ad altissima definizione sparse per il campo.
La demo che ci viene mostrata è quella di una partita di calcio. Si può decidere di inquadrare la panchina, ascoltare le parole del mister e i commenti dei giocatori. O inquadrare più da vicino l’area del campo dove si trova la palla. Una tecnologia che potrebbe permettere anche di differenziare l’offerta per lo spettatore (che potrebbe abbonarsi a una telecamera vip), ricevere le statistiche in tempo reale delle azioni in campo e partecipare a una sorta di forum – chat in cui commentarle. Sono soluzioni che potranno essere ovviamente applicate a qualsiasi altro sport e che sono pronte per essere implementate soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022: per questa occasione si sta già pensando a un sistema capace di mettere in collegamento e armonizzare tutti gli elementi, i servizi e le aree del futuro villaggio olimpico che, assicurano al congresso, sarà smart e completamente connesso. Per allora, infatti, la copertura del 5G in Cina potrebbe già aver raggiunto 460 milioni di utenti. Un obiettivo che Pechino vuole agguantare a tutti i costi.
Quel bus manovrato a distanza, ma non solo
Al Mobile Congress, l’idea che un giorno qualsiasi lavoro possa essere sostituito dalle macchine è ormai obsoleta. Non solo infatti sarà sostituito, ma potrà anche essere gestito a centinaia di chilometri di distanza. Ce lo conferma, ad esempio, la demo di una escavatrice che, in uno degli stand, viene ‘telecomandata’ da un operatore a pochi metri da noi. L’escavatrice si trova a 50 chilometri fuori Shanghai, in una cava di pietra. Bastano pochi movimenti del joystick che guida il braccio meccanico e la macchina preleva e sposta chili e chili di pietre. Da qui, invece, i tecnici di Zte riescono a far circolare un piccolo autobus elettrico a guida autonoma che si trova a diversi chilometri di distanza, nel loro centro di ricerca. Sempre da remoto, riescono a governare e manipolare droni di diversa grandezza. C’è quello utilizzato per prelevare campioni di acqua difficilmente raggiungibili, quello per analizzare la qualità dell’aria. In Germania, una piccola flotta di droni realizzati da Nokia, controlla e vigila i container di un porto tenendo il conto e aiutando a coordinare la logistica. Una sorta di grande ragno robotico a otto zampe saltella per il cortile del centro Zte, inseguendo il malcapitato di turno, molleggiando senza sosta sulle sue zampe. Robot di questo genere potrebbero essere impiegati nelle situazioni di crisi, tra le macerie dei terremoti, in caso di calamità naturali o in grotte pericolose per gli uomini. In ognuna di queste possibilità, il segnale utilizzato per il controllo da remoto deve essere una certezza, antenne e sensori lo garantiscono. Quando il 5G sarà capillare, e in Cina contano possa accadere già l’anno prossimo, lo sarà anche la sicurezza.
Attratti da un profumo familiare, ci imbattiamo nel “5G Coffee Robot” di Ericcson. Due braccia meccaniche posizionano capsule e bicchierino e lo prelevano una volta pronto. E solo l’introduzione ad una applicazione molto più importante. Robotica e connessione 5G potrebbero servire in futuro a rendere una realtà anche le operazioni chirurgiche a distanza. Nei mesi scorsi, stesso in Cina, c’è stata una sperimentazione: un chirurgo ha operato con successo, a 50 chilometri di distanza, un animale da laboratorio. L’obiettivo è ovviamente molto più ambizioso (l’uomo), l’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante, l’Internet delle cose anche. Ma l’inaffidabilità della connessione non permette di investire adeguatamente su queste tecnologie. Il segnale potrebbe essere rallentato, saltare, avere delle interferenze. Non la migliore delle prospettive quando c’è un essere umano su un tavolo operatorio. Ecco perché si conta così tanto sulla rete 5G: con una latenza di un millisecondo, potrebbero essere compiute operazioni a distanza ed evitare potenziali errori fatali che costerebbero la vita del paziente. Quasi fantascienza, ma questo non significa che non ci sia chi ci sta pensando sul serio.
La smart city e il futuro prossimo
Città intelligenti e monitorate, insieme alle auto connesse, sembrano essere comunque lo sbocco più imminente per tutte le nuove tecnologie legate a internet super veloce. Molte delle soluzioni che riguardano questo ambito sono state presentate (e lo saranno ancora) anche al Ces di Las Vegas, l’International Consumer Electronics Show Usa che è la più famosa fiera dell’elettronica di consumo allestita dalla Consumer Technology Association negli Stati Uniti.
Tra le migliori soluzioni cinesi, scorgiamo la combinazione di sensori e telecamere che permetterà, ad esempio a un piccolo comune, di sapere quali parcheggi siano pieni e quali vuoti, quando e se cambiare i cestini dell’immondizia, monitorare l’illuminazione pubblica, la sua intensità e la sua necessità, controllare i consumi e così risparmiare. Ma anche di conoscere il traffico in tempo reale e di sapere chi si trova dove. Un sistema di cassonetti intelligenti è in grado di monitorare la raccolta differenziata, dire al cittadino dove buttare l’immondizia e permettergli di accumulare punti premio.
Alcuni sensori che Zte sta sviluppando a L’Aquila, invece, sono pensati per capire dalle vibrazioni di un edificio se c’è un terremoto e dare immediatamente l’allarme. “Il 5G e le sue tecnologie renderanno le città efficienti e sicure” ripetono tutti mentre mostrano come si potranno tenere riunioni in video con grandi gruppi di persone senza che il segnale abbia problemi, condividendo documenti in tempo reale o effettuare videochiamate in 8K mentre si è in auto. Il mantra sembra essere l’efficienza: quale differenza con gli Usa?