Il Sole 24 Ore, 14 luglio 2019
I conti dei mondiali di nuoto in Corea
L’accoppiata Universiadi-Mondiali di nuoto funziona. Dopo Fukuoka e Kazan, anche Gwangju è pronta al bis: impianti costruiti per i Giochi mondiali degli universitari del 2015 e poi utilizzati quattro anni più tardi per la rassegna iridata delle discipline acquatiche: esempio perfetto di eredità duratura.
Così anche i giornalisti alloggeranno nel villaggio e non negli alberghi: una serie di palazzine che fino al 28 luglio ospiteranno 6mila persone, giunte in Corea del Sud per la diciottesima edizione di un Mondiale dalle tante novità: la pallanuoto da spiaggia come sport dimostrativo, il sincronizzato ridenominato “nuoto artistico”, una maggiore visibilità agli sponsor sulle cuffie e premi più lauti per gli atleti.
Crescono i premi
Il montepremi complessivo della rassegna sfiorerà invece i sei milioni di dollari, considerando anche il bonus di 30mila dollari per i record del mondo. A fare la parte del leone ovviamente il nuoto che assegnerà 2 milioni e 730mila dollari, seguito da sincronizzato (1,070 milioni), tuffi (780mila), pallanuoto (720mila), fondo (420mila) e tuffi da grandi altezze (127.800).
Nelle corsie in ogni finale oltre alle tre medaglie saranno in palio 65mila dollari, mentre dal trampolino e dalla piattaforma oltre ad oro, argento e bronzo si battaglierà a colpi di salti mortali e avvitamenti per conquistare 60mila dollari. A ciascun vincitore spetterà un assegno di 20mila dollari, il piazzato si accontenterà di 15mila, mentre al terzo ne andranno 10mila e all’ottavo duemila. La squadra che vincerà l’oro della pallanuoto, oltre al biglietto diretto per l’Olimpiade di Tokyo, si dividerà 80mila dollari.
Più spazio agli sponsor
Il logo dei partner delle singole federazioni potrà occupare 30 centimetri quadrati, così da far risaltare maggiormente il marchio.
Sono poi sette i partner ufficiali della rassegna, di cui uno coreano, quattro globali (Nikon, Omega, Samsung e Yakult) e due italiani: la casa produttrice di costumi Arena e l’azienda costruttrice delle piscine Myrtha Pools: anche in Estremo Oriente risplende il made in Italy.
A cominciare dall’abbigliamento. Arena, che dal febbraio 2014 è posseduta dal fondo svizzero Capvis e che nel 2018 ha prodotto un fatturato di 123 milioni con 400 dipendenti, di cui la metà nel quartier generale a Tolentino in provincia di Macerata, sarà sponsor tecnico di 29 federazioni nazionali (tra cui l’Italia) e sponsor individuale di 60 nuotatori (tra cui Gregorio Paltrinieri). «Nel mercato dei costumi – dichiara Giuseppe Musciacchio, co-Ceo di Arena – ci sono marchi specialisti degli sport acquatici più vicini al profilo di Arena, come Speedo, e marche generaliste, come Nike e Adidas». Tra un costume da gara e uno da spiaggia c’è la differenza che passa tra una Formula Uno e un’utilitaria, giacché quelli in dotazione ai nuotatori sono un condensato di ricerca e sviluppo applicata alla performance. Nessun dettaglio è lasciato al caso, dai tessuti (che nel caso di Arena vedono anche l’utilizzo di una speciale fibra di carbonio) al design, fino alle cuciture che non prevedono l’utilizzo di aghi e fili, ma solo di speciali colle ultra resistenti. «Ai requisiti tecnici – continua Musciacchio – si affianca la volontà di proporre prodotti sostenibili. Tutto questo è possibile perché alle competenze interne, che l’azienda ha costruito in oltre 45 anni, si sommano quelle di un network fatto di fornitori all’avanguardia, centri di ricerca indipendenti e università».
«Piscine tricolori»
Di manifattura italiana è il teatro della battaglia. Le sei vasche in cui si assegneranno le medaglie saranno infatti siglate Myrtha Pools, da dieci anni partner della rassegna. La tecnologia utilizzata per le piscine da competizione è la stessa di quelle private di alta gamma, ad essere amplificata è l’attenzione al dettaglio millimetrico.
«La nostra partnership con Fina – spiega Roberto Colletto, ad di Myrtha Pools – è nata per far crescere il nuoto attraverso i grandi eventi. Abbiamo costruito impianti per le competizioni fin dal 1994, ma da dieci anni la più stringente collaborazione ci ha dato la possibilità di far conoscere il brand, i prodotti, le evoluzioni tecnologiche e la qualità di un servizio divenuto ormai globale».
Fondata a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, nel 1961, Piscine Castiglione, nota all’estero con il brand Myrtha Pools, è una divisione commerciale di A&T Europe che nel 2018 ha prodotto un fatturato di 87 milioni di euro con 300 dipendenti, vendendo in 70 Paesi. «Grazie alla presenza al Mondiale di nuoto – chiosa Colletto – abbiamo sviluppato l’attitudine ad accettare sfide ogni volta diverse, il che ci ha permesso di crescere e sviluppare meglio i nostri prodotti».
Prima che comincino le gare l’Italia ha già vinto la medaglia d’oro per la fornitura di costumi e piscine. Ai nuotatori azzurri il compito di incrementare il bottino.