La Stampa, 14 luglio 2019
Un italiano adulto su due deve dimagrire
In Italia un adulto su due e un bimbo su quattro hanno problemi di sovrappeso e obesità. I più colpiti sono i bambini e gli adolescenti del Sud. Più di un terzo non pratica né sport né attività fisica. E soffre molto di più malattie come diabete, infarto, ictus e tumori.
È il ritratto che emerge dalla prima edizione dell’Italian Obesity Barometer Report, realizzata in collaborazione con Istat. In Italia sono quasi 25 milioni, tra adulti e bambini, le persone in sovrappeso o obese. Sono più uomini che donne, vivono soprattutto in città e nelle regioni del Sud.
Sono tanti, soprattutto se si tiene presente che l’Italia è fra i Paesi dell’Ue con il maggior tasso di obesità infantile. «Ma non sono così pessimista come alcuni anni fa - commenta Fabrizio Muratori, past president della Società italiana di Obesità - Per quanto riguarda l’obesità degli adulti le percentuali non sono così diverse da quelle del resto dell’Ue. E per l’obesità infantile il dato positivo è che almeno si è fermata». Il merito è delle politiche attuate e delle campagne informative, aggiunge Muratori.
Ancora però c’è molto da fare. Il 46% degli adulti (18 anni e più) e il 24,2% tra bambini e adolescenti (6-17 anni), vale a dire 1 milione e 700mila persone, è in sovrappeso. Le donne hanno una minore tendenza degli uomini a essere obese: il 9,4% contro l’11,8%. Ma la differenza è più evidente se si prendono in considerazione bambini e adolescenti: il 20,8% delle femmine di questa fascia di età è in eccesso di peso rispetto al 27,3% dei maschi.
Obesità e sovrappeso sono un problema molto diffuso soprattutto al sud e nelle isole. Principalmente tra i più giovani. In quei territori a essere in eccesso di peso sono il 31,9 e il 26,1% di bambini, una percentuale molto superiore, rispetto al 18,9% dei residenti del nord-ovest, il 22,1% del nord-est e il 22% del centro.
Sono meno evidenti che in passato, invece, le diseguaglianze territoriali tra gli adulti: il tasso di obesi varia dall’11,8% del sud e delle isole al 10,6 e al 10,2% del nord-est e nord-ovest rispettivamente, fino all’8,8% del centro. Le differenze tra le diverse parti d’Italia emergono se si prende in considerazione la sedentarietà: tranne la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari più di un terzo dei giovani non pratica né sport né attività fisica e le percentuali più alte riguardano la Sicilia (42%), la Campania (41,3%) e la Calabria (40,1%).
«E invece il movimento è necessario. È una delle nostre raccomandazioni - spiega Pierluigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale- E cerchiamo sempre di agire in anticipo controllando la pressione di chi è in sovrappeso anche se viene nei nostri studi solo per ritirare un certificato di un familiare. La pressione alta è un tarlo silenzioso, non ha sintomi, può facilmente essere sottovalutata e poi all’improvviso avere conseguenze pericolose».
Per tutti il consiglio è di tornare a seguire la dieta mediterranea. Carla Lertola, medico specialista in scienze dell’alimentazione: «Dobbiamo ricordarci di essere italiani e che la dieta mediterranea è la migliore al mondo. Ogni pasto deve prevedere un primo piatto a base di farinacei e un secondo piatto a base di proteine accompagnato da un’abbondante porzione di verdure. Da ricordare anche che le porzioni devono essere parche, quelle che le nostre nonne avrebbero considerato di buon senso».