La Stampa, 14 luglio 2019
La grande fuga da Londra per risparmiare
«Quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita», diceva Samuel Johnson, il saggista ed intellettuale, in uno dei suoi aforismi più celebri. Oggi, sembrerebbe, sono in parecchi ad essere stanchi della capitale britannica: in decine di migliaia si sono spostati in città meno caotiche, o quantomeno in villaggi limitrofi per poter continuare a gravitare intorno a Londra ma a costi minori. È il quadro che emerge dagli ultimi dati sulla migrazione interna: secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica, tra il giugno 2017 e il giugno 2018, ben 340.500 persone sono andate via da Londra per trasferirsi in altri luoghi del Regno Unito, in leggero aumento (1.3%) rispetto ai dodici mesi precedenti. Il fenomeno non è nuovo, ma quest’anno si è registrato il numero più alto dal 2012. Nello stesso periodo sono arrivate 237.000 persone, con uno scarto netto di circa 103.000 unità.
La popolazione continua a crescere solo grazie agli immigrati. Londra resta una megalopoli ricchissima e vibrante che attrae persone da ogni parte del mondo. Conta otto milioni e mezzo di abitanti e, secondo le stime, arriverà a 10 milioni nei prossimi dieci o quindici anni, Brexit o non Brexit. I flussi migratori interni, in una città sempre di corsa, dove ogni giorno solo la metropolitana fa circolare due milioni di persone, sono inevitabilmente legati alle età della vita. I giovani tra i 18 e i 24 anni vengono a Londra per andare all’università o cercare lavoro; le persone tra i 25 e i 29 anni continuano ad arrivare ma il dato si sovescia nella fascia successiva, tra 30 e i 34 anni, quando molti mettono su famiglia. Il caro-case, la crisi degli alloggi e il costo elevato dei servizi per l’infanzia spingono anche professionisti della middle-class a cercare sistemazioni alternative. «Prima di avere figli ci piaceva la vita notturna di Londra ma poi la nostra prospettiva è cambiata», ha raccontato un lettore al «Guardian», spiegando la sua decisione di trasferirsi nel Kent. «Risparmiamo 700 sterline al mese di mutuo e possiamo permetterci un secondo e forse un terzo figlio». Il costo delle case a Londra, nonostante un calo legato alle incertezze della Brexit, resta elevatissimo. E non è solo il centro, dove investitori russi e cinesi spesso comprano immobili pregiati per lasciarli vuoti, ad essere off-limits, ma anche i quartieri residenziali e zone «gentrificate» un tempo abbordabili.
La maggior parte dei londinesi in fuga si sposta in piccoli villaggi limitrofi più o meno pittoreschi che consentono alle famiglie di vivere comodamente e ai genitori di mantenere il lavoro nella capitale. Altri optano per città più piccole e più vivibili. «Il flusso delle famiglie che lasciano Londra fa parte del naturale ciclo della vita della città, ma maggiori opportunità di lavoro a Birmingham o Manchester rappresentano un’attrazione», spiega Oliver Knight, dell’agenzia immobiliare Knight Frank. «Con il miglioramento delle infrastrutture, l’area intorno a Londra da cui sarà possibile essere pendolare si estenderà ancora».
La Brexit è un’incognita, per Londra come per il resto del Paese, ma la capitale, tra opportunità di lavoro, offerta culturale e attrazioni turistiche, è ben equipaggiata per assorbire il colpo, se e quando il processo si concluderà. A preoccupare chi lascia sono invece fattori legati alla qualità della vita e alla sicurezza. Londra è tra le città più congestionate e inquinate d’Europa, nonostante i parchi, numerosi e ben tenuti, e le politiche del sindaco Sadiq Khan per limitare i veicoli più inquinanti e promuovere l’uso di biciclette. Resta una capitale relativamente sicura rispetto ad altre grandi città, ma il crimine è in aumento, soprattutto gli accoltellamenti. Solo nei primi sei mesi di quest’anno, più di trenta persone sono state uccise a Londra per ferite da taglio. Il governo ha promesso di stanziare 100 milioni di sterline per far fronte ad un’emergenza che è nazionale, e il probabile futuro primo ministro ed ex-sindaco di Londra, Boris Johnson, ha promesso migliaia di poliziotti in più sulle strade.
«I nostri figli vivranno lontano dalle gang criminali, circondati dal verde, in una casa col giardino», ha scritto il lettore del «Guardian». «Sento che Londra non mi mancherà affatto».