È dunque possibile guarire?
«Sì, grazie ai progressi della ricerca sono nati nuovi farmaci “intelligenti”: aggrediscono solo le cellule malate e non quelle sane. Con queste terapie, che non esistevano fino a cinque anni fa, si può arrivare alla remissione della malattia e alla sua eradicazione. Va detto che le leucemie acute sono aggressive. Se non viene fatta una diagnosi in tempo uccidono».
Cosa accade ai malati?
«Negli individui con leucemia, il midollo osseo perde la capacità di generare cellule normali, e produce quelle tumorali. Queste tendono ad accumularsi nel midollo e ne alterano la funzione. Non si producono più quegli elementi che fanno funzionare il sangue».
Quali sono i sintomi?
«Nelle leucemie acute sono la debolezza, la tendenza emorragica e quella a sviluppare infezioni. Il paziente può avere: febbre, sudorazioni, dolori alle ossa e alle articolazioni».
Quanti sono i malati in Italia?
«Circa 30 mila. Può colpire a tutte le età. Esistono due forme di leucemia acuta: mieloide e linfoblastica. Non sappiamo quale forma abbia copito Mihajlovic».
Quali sono i tempi per capire se la terapia sta funzionando?
«Per arrivare alla remissione completa ci vogliono almeno 30-40 giorni. Subito si affronta una fase pesante del trattamento. In seguito, per evitare recidive ed eradicare completamente la patologia, bisogna continuare a curarsi».
Mihajlovic è uno sportivo. Questo potrà aiutarlo?
«È un 50enne in buone condizioni fisiche e per questo ha delle chance. Possiede organi vitali e sani. La situazione sarebbe diversa nel caso di un anziano».