La Stampa, 13 luglio 2019
Gli insaputelli
Che demonio questo Savoini! Si ritrova nella hall del Metropol di Mosca con due italiani e tre russi a discutere il modo di far arrivare qualche milioncino alla Lega. Naturalmente lo fa all’insaputa di Salvini, sebbene lo conosca da venticinque anni e ne sia stato collega e portavoce. Lo fa il giorno dopo essersi imbucato in un vertice al ministero dell’Interno russo, proprio con Salvini, di nuovo all’insaputa di Salvini, come lo stesso Salvini assicura: «Non so perché ci fosse, io non l’ho invitato». E nemmeno lo ha invitato al pranzo con Putin a Villa Madama, dieci giorni fa, eppure il demonio Savoini si imbuca anche lì. Che se ci va uno di noi lo abbattono con una sventagliata di mitra, e invece Savoini non lo abbattono perché Savoini ne sa una più del diavolo. Bisogna immaginarselo Putin: «Pssst, Matteo, ma Savoini l’hai invitato tu?», «veramente io credevo l’avessi invitato tu». È sempre così. Salvini incontra madame Le Pen? Ecco il nostro agile Savoini infilarsi nella foto di gruppo. Salvini va a un summit in Marocco? Ecco l’inafferrabile Savoini al tavolo, abilmente camuffato da antipasto. C’è un bilaterale di Salvini a Bruxelles? Ecco Savoini emergere furtivo da una botola. Salvini va a fare due passi sulla Piazza Rossa per concedersi qualche minuto da turista? Ecco Savoini che gli sbuca alle spalle per guadagnarsi il selfie con San Basilio sullo sfondo. Ora però non saltate a conclusioni affrettate, non vuole affatto dire che i due siano pappa e ciccia. E poi diciamolo: non ci si divertiva così dai tempi di Scajola, che gli pagarono la casa nuova senza che lui se n’accorgesse.