Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  luglio 12 Venerdì calendario

I segreti di Ed Sheeran

«A casa e nel mio studio di registrazione nel Suffolk non si possono usare i cellulari. Qui ci si parla. A volte la gente viene da me e si stravacca su queste poltrone. Tutti quelli che hanno lavorato qui hanno firmato il mio muro. C’è Taylor Swift, Stormzy, Ryan Tedder, James Blunt, Big Nasty, Fuse ODG… ci sono tutti quelli con cui ho lavorato». In realtà Ed Sheeran è davvero stravaccato su una poltrona del suo studio di registrazione mentre risponde alle domande di Charlamagne Tha God, un conduttore radiofonico molto considerato negli States. Il motivo dell’incontro fra i due è l’uscita del nuovo progetto («non si tratta di un mio nuovo album ma di un’idea che si è trasformata in un disco» ha tenuto a sottolineare l’artista inglese) intitolato N. 6 - Collaborations Project da oggi in vendita ovunque sia possibile ascoltare musica. Questo fenomeno del pop contemporaneo, capace di riempire stadi semplicemente imbracciando una chitarra, oggi è il numero uno al mondo. 
«Prima di firmare un contratto discografico ho fatto molti EP. Uno si chiamava Number 5 Collaborations Project con molti rapper inglesi di cui ero fan a quei tempi. Non ho più fatto collaborazioni su pezzi miei da allora. Ho partecipato a molti brani di altri, ma nei miei album c’ero solo io. Molte volte mi sono detto: "Vorrei lavorare con quello o con quell’altro", come ai tempi di Beyoncé e Bocelli che hanno cantato in Perfect. Da allora ho messo giù delle cose nel mio laptop chiamandole Number 6 collaborations e nell’arco di un anno – ero sempre in tour quell’anno – ogni volta che incontravo un artista di cui ero fan o di cui possedevo un album gli chiedevo di venire in studio; non tanto per realizzare una canzone, ma solo per me. Questo non è il passo successivo della mia carriera, è solo qualcosa che ho fatto e che ho voluto rendere pubblico». 
Ed in questo progetto ha inserito 15 canzoni cantate con 22 tra i più grandi artisti dell’arco costituzionale musicale americano, e lui fa l’umile sapendo di potere vincere facile. Addirittura da questa mattina se chiederete all’assistente vocale di Amazon, Alexa, di suonare un pezzo di Sheeran la voce di Alexa risponderà cantando in duetto con Ed il singolo I don’t care originariamente gorgheggiato con Justin Bieber. Certo, i nomi presenti nel line up sono impressionanti. Fra questi Camila Cabello, Cardi B., Chance The Rapper, Khalid, Travis Scott, Eminem e 50 Cent, Skrillex, Bruno Mars e Chris Stapleton non avrebbero accettato di lavorare sullo stesso album nemmeno per Madonna ma la potenza di Ed, oggi, è impressionante. 400 milioni di stream, artista più ascoltato al mondo su Spotify con oltre 65 milioni di ascoltatori al mese, Ed Sheeran con l’ultimo tour ha generato i maggiori incassi da un anno a questa parte. In più Sheeran non si tira indietro quando si tratta di fare «altro» che non sia musica e infatti lo abbiamo visto nel ruolo di sé stesso tra i protagonisti del film Yesterday di Danny Boyle e, giusto perché si è dichiarato un fan sin dalla prima puntata i produttori de Il Trono Di Spade gli hanno trovato un ruolo da comprimario nella settima stagione.
In verità in N.6 Collaborations Project sono parecchie le canzoni che pur avendo collaborazioni diverse sembrano seguire tutte lo stesso copione. L’unica hit che si staglia sopra gli altri è Blow con Bruno Mars e Chris Stapleton. Appena parte la prima schitarrata penserete di ascoltare un pezzo di Lenny Kravitz o dei Black Sabbath tanto è rock e molto Anni 70. «Non vedo generi diversi, vedo solo cuore - dice Ed -. Se mi smuove qualcosa, mi piace. Ogni tipo di musica mi provoca sensazioni. Sono cresciuto ascoltando folk e rock’n’roll, poi sono passato al rap e all’hip hop, poi al grime e alla fine è arrivata la musica acustica. Tutte queste singole canzoni hanno cominciato ad avere una forma e a far nascere questo progetto. Cerco solo di aprirmi ad un nuovo pubblico». Come si diventa Ed Sheeran? «Ci vuole personalità, e tanto lavoro, e serve talento. Cosa puoi fare se sei solo un ragazzo bruttino dai capelli rossi e gli occhiali? Puoi solo essere simpatico e carino».