Il Messaggero, 12 luglio 2019
Bollicine, Italia batte Francia
Il mondo alla rovescia? No, è solo l’Italia che lavora che nonostante tutto – cresce e si afferma sui mercati internazionali. Appena tre giorni dopo l’inserimento delle Colline del Prosecco tra i beni Patrimonio dell’Umanità, ieri a Londra la più importante classifica mondiale di vini spumanti ha decretato lo storico sorpasso dell’Italia sulla Francia. Con 71 medaglie d’oro e 92 d’argento l’Italia surclassa i transalpini fermi a 61 medaglie di prima classe e 49 di seconda. I vini francesi premiati sono tutti della regione dello Champagne, l’Italia conquista invece il primato grazie alla varietà dei territori e quindi alle diverse tipologie di bollicine. «L’Italia raddoppia, la Francia è statica», sintetizza Tom Stevenson, fondatore e presidente dello Champagne & Sparkling Wine World Championships. Per la prima volta in classifica perfino 7 Lambruschi emiliani considerati finora vini dozzinali. «Uno dei momenti salienti del 2019 afferma Stevenson – è stato il numero significativo dei migliori produttori di Lambrusco: un brut di alta qualità può essere pieno di frutta luminosa, sottolineata da tannini maturi. Una vera rivelazione». Competizione nella competizione è il confronto tra i territori italiani: il primato per un soffio 27 medaglie d’oro contro 26 è del Trento Doc che supera la Franciacorta. Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene si deve accontentare della terza posizione con 9 ori. All’Asti vanno molti argenti, ma un solo oro. Fa capolino a sorpresa tra i premiati anche una Falanghina del Sannio (Campania) spumantizzata.
Estremamente significativo il premio Cantina dell’Anno, conquistato dalla Ferrari di Trento, più premiata al mondo con ben 15 medaglie d’oro che le permettono di superare sul filo di lana la storica maison francese Louis Roederer. Solo il 4 novembre alla Merchant Taylor’s Hall di Londra si conoscerà invece l’etichetta migliore al mondo (lo scorso anno era un Dom Perignon). «Unbelievable, lo straordinario successo di Ferrari», ha affermato Stevenson. Matteo Lunelli, presidente del gruppo, parla di «una testimonianza che ancora una volta di più indica il Trentino, grazie alla sua viticoltura di montagna, come un territorio con una vocazione unica e straordinaria per creare bollicine di eccellenza».
LE RISORSETra le etichette italiane più premiate i trentini Altemasi e Rotari, i francicaortini Cà del Bosco, Guido Berlucchi e Fratelli Berlucchi e il prosecco Nino Franco. Insomma, anche in fatto di qualità gli spumanti italiani si confermano una grande eccellenza e non solo una risorsa economica. Lo scorso anno sono state consumate nel mondo poco meno di 700 milioni di bottiglie di spumanti Made in Italy (escluso i frizzanti) per un valore generato all’origine in cantina pari a 2,2 miliardi con una media di 3,2 euro a bottiglia circa, secondo i dati dell’Osservatorio sui vini effervescenti. La classifica ha rivoluzionato il quadro geografico delle bollicine nel mondo. «È vero afferma Stevenson – che Francia e Italia continuano a dominare in termini di numero di iscrizioni, ma c’è stato un aumento medio del 75% nel numero di voci provenienti da Stati Uniti, Canada, Spagna, Nuova Zelanda, Moldavia, Germania e Cina». Addirittura da un territorio ostico per la viticultura come la Bulgaria sono arrivate con molte eccellenti cuvée. E in parte lo si deve ai cambiamenti climatici che permettono anche nel nord Europa alle uve di maturare naturalmente.