La Stampa, 11 luglio 2019
Tra i prof della periferia di Napoli
Il listening, la matematica, l’italiano: la querelle innescata dai risultati dei test Invalsi si smarrisce sin quasi a scomparire di fronte ai palazzoni della periferia vesuviana. Qui, nella zona che gli stessi abitanti chiamano Bronx, si erge uno dei tanti e perlopiù sconosciuti fortini di legalità e civiltà: l’Istituto comprensivo "Eduardo De Filippo" di Ponticelli. Oltre mille bambini divisi in tre strutture sparpagliate nel cuore di quell’area Est che un tempo era il «triangolo rosso» della classe operaia e da decenni è l’insanguinata trincea del «fronte orientale» della camorra, dove si combatte e si uccide anche davanti ai piccoli e agli ingressi delle scuole. «Oggi le strade sono pulite perché ci sono le Universiadi», dice il dirigente scolastico Ciro Scognamiglio. Non è polemica ma cronaca. Che fa eco alla riflessione sui dati dell’Istituto per la valutazione del sistema educativo: «Quello dell’Invalsi è un grande e importante laboratorio, che tuttavia perde di vista la realtà territoriale. Il divario tra Sud e Nord? No, io non credo che il problema sia il livello di separazione, il vero divario lo fanno le popolazioni del territorio».
Il riscatto
Docente di lungo corso, 65 anni, Scognamiglio dirige un istituto con tre sedi che sembrano avere anche una specie di differenza antropologica: quella piccolo-borghese, quella proletaria e persino quella sottoproletaria. Viste da qui le classifiche Invalsi appaiono lontane quanto imperfette. «I sondaggi sono importanti – aggiunge – ma il background non può essere sottovalutato, un bambino di Chiaia non parla lo stesso italiano di uno del Rione Conocal dove, non dimentichiamolo, le famiglie non riescono a mettere insieme pranzo e cena. Qui conta l’inclusione dei ragazzi, conta intercettare i bisogni reali, conta tenerli lontani dalle strade, contano i fatti». E a questo proposito qualche mese fa la scuola "De Filippo" è finita sui giornali per una buona notizia: dopo tanti articoli su atti vandalici e furti, i media hanno raccontato del recupero del campetto abbandonato da 15 anni. «Bisogna dire grazie alla società civile – rimarca Scognamiglio – in primis al procuratore antimafia Cafiero De Raho e alle Fondazioni del professor Marco Salvatore (con il "Sabato delle Idee") e del Santobono-Pausilipon». Una vittoria importante, e poi? «Poi si deve continuare, andare avanti, la sfida è oltre il muro».