il Fatto Quotidiano, 11 luglio 2019
Biografia di Gianluca Savoini
Era talmente importante per Gianluca Savoini informare il mondo della sua presenza alla cena con Vladimir Putin, organizzata da Giuseppe Conte a Villa Madama, da postare il video della serata su Twitter.
D’altra parte, la biografia di questo 54enne, ex giornalista della Padania, nella Lega da sempre, vicino prima a Roberto Maroni, per un periodo anche portavoce personale di Matteo Salvini, parla chiaro. Tanto per cominciare è presidente dell’Associazione Lombardia-Russia, organismo che si preoccupa di creare il ponte tra le imprese italiane e russe, e di favorire “contatti culturali”. Proprio per questo suo ruolo era a Villa Madama. Sua moglie (dalla quale ha avuto un figlio) si chiama Irina ed è nata a San Pietroburgo.
I rapporti tra Salvini e il “Cosacco della Lega” (soprannome di Savoini), sono molto stretti. E alla luce delle rivelazioni di ieri di Buzzfeed (che ricalcano quelle dell’Espresso di qualche mese fa) su un incontro all’Hotel Metropol tra lui, altri due italiani e tre russi, per fornire aiuto finanziario da parte della Russia alla Lega, in concomitanza della visita a Mosca di Salvini il 18 ottobre, non stupisce che lo staff del segretario ci tenesse a dire che Savoini non era nella delegazione.
I suoi viaggi a Mosca negli anni non si contano. Così come i rapporti importanti. Primo tra tutti, quello con Aleksandr Dugin, l’ideologo reazionario di Putin, ispiratore del fronte delle autoproclamate Repubbliche caucasiche, dall’Ossezia del Sud fino al Donbass, passando per la Crimea. E poi, il presidente onorario di Lombardia Aleksei Komov, rappresentante per la Russia del Congresso mondiale delle famiglie, la rete di lobbisti internazionali, che nel nome della famiglia tradizionale, va dall’America all’Europa dell’Est. Komov era pure presente il 15 dicembre del 2013, a Torino, durante l’incoronazione di Salvini a segretario del partito. In Russia Komov ha creato, per esempio, il fondo San Bonifacio, nel cui consiglio d’amministrazione sono presenti alcuni esponenti di Russia Unita, il partito di Putin. E poi è legato a Konstantin Malofeev, uno dei più importanti oligarchi russi.
Tornando a Savoini, è stato promotore dell’accordo di collaborazione politica tra la Lega e Russia Unita del 2017 tra Salvini e Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali di Russia Unita. L’incontro al Metropol l’ha definito “una chiacchierata tra imprenditori su vari temi”, negando che “sia mai stato dato un centesimo o un rublo alla Lega da chiunque”.
Con Savoini a Villa Madama c’erano pure una serie di imprenditori, capeggiati da Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria russa. E poi, Claudio D’Amico, ora consulente per la politica estera di Salvini con contratto presso la Presidenza del Consiglio, anche lui dedicato ai rapporti con la Russia, Andrea Paganella, capo della segreteria di Salvini e Michele Geraci, sottosegretario allo Sviluppo economico.