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 2019  luglio 11 Giovedì calendario

Prezzi e prestazioni delle auto elettriche

Care, anzi: carissime. E con un’autonomia sempre troppo limitata. Le auto elettriche rappresentano l’eterna scommessa che si gioca da diversi decenni a questa parte. Mai vinta. Al punto che anche con l’ecobonus introdotto quest’anno, sono appena lo 0,4% delle nuove immatricolazioni. I prezzi di listino dei modelli più diffusi di vetture spinte da un propulsore a elettroni partono dai 24.198 euro della Smart ForTwo, in assoluto la più «economica» di tutte, per arrivare ai 149.600 euro della Bmw i8. In mezzo c’è un po’ di tutto. Dalla Renault Zoe, costo 26.600 euro ai tre modelli di Tesla. Per avere un’idea del sovrapprezzo necessario per acquistare i veicoli elettrici, basta paragonare i quattro modelli che hanno un omologo con motore a scoppio. La solita Smart ForTwo, ad esempio, alimentata a benzina costa poco più della metà: 13.599 euro contro i 24.198 del motore a emissioni zero. Il divario è ancora più netto nel caso della Volkswagen Up che nella configurazione tradizionale a scoppio di 999 centimetri cubici si paga 11mila euro, mentre nella versione elettrica costa da 27mila euro in su. Con un rincaro del 145,5%. Non c’è male per una utilitaria. LISTINI RADDOPPIATI Sempre per rimanere ai modelli della casa di Wolfsburg, la e-Golf è in vendita da 40.100 euro, mentre il modello base a benzina, sempre con il propulsore da 900 centimetri cubici, si ferma a 20.700. E si può assumere il principio che fra modelli simili dello stesso produttore, il rincaro per la versione a elettoni è nell’ordine del 100%. Gli ecobonus introdotti con la Legge di bilancio 2019, mitigano questa differenza ma sono ben lontani dall’azzerarla. L’incentivo è pari a 4mila euro ma sale a 6mila se l’acquirente rottama una vecchia auto Euro 2, Euro 3 o Euro 4. Facciamo alcuni esempi. La Bmw i3 elettrica, a listino costa 40.100 euro ma scende a 36.600 euro senza rottamazione e a 34.100 con la rottamazione. La Volkswagen e-up prezzo pieno si pagherebbe 27mila euro che diventano 23mila con il bonus e 21mila con bonus più rottamazione. Sempre poco meno del doppio rispetto alla versione a benzina. PERCORRENZA Prezzo a parte, a frenare le vendite di auto col propulsore elettrico è pure l’autonomia. Ad esempio la Smart ForTwo ha una percorrenza massima dichiarata di 160 chilometri, dopo una ricarica completa. Sufficiente giusto per andare ad esempio da Milano a Genova e poco più. La Renault Zoe ha invece un’autonomia dichiarata di 400 chilometri. Per avere percorrenze maggiori bisogna andare sui modelli più costosi. La Tesla Model arriva sì a percorrere con una ricarica 632 chilometri, Ma costa a listino oltre 90mila euro. Si tratta però di percorrenze teoriche. Sui consumi di elettricità incidono stile di guida e velocità. E il climatizzatore, da solo, può ridurre la percorrenza di alcune decine di chilometri. D’inverno, con temperature sotto lo zero, l’autonomia reale può calare fino al 10%. C’è poi l’enigma legato alle batterie il cui costo medio va dal 20 al 25% sul prezzo di listino dell’auto elettrica. Fra l’altro nella migliore delle ipotesi la vita media degli accumulatori agli ioni di litio, i migliori nelle ultime generazioni di veicoli a elettroni, arriva a 8 anni. Dopo di che si rischia di dover sostituire l’intero pacco batterie, ma con un costo che rischia di essere superiore al valore dell’auto. Naturalmente, al crescere del chilometraggio percorso in media ogni anno, la vita dell’accumulatore si accorcia. Infine c’è il tema delle colonnine per la ricarica. Entro la fine dell’anno saranno 14mila in tutta Italia e saliranno a 28mila entro il 2022. Abbastanza diffuse in autostrada e nei centri delle città, sono tuttora quasi assenti nelle periferie e nei centri minori. Chi volesse ricaricare il veicolo elettrico nel proprio garage deve acquistare l’apposito apparato che però costa 1.000 euro.