Corriere della Sera, 11 luglio 2019
Il 15% del debito pubblico è in mano alle assicurazioni
ROMA L’industria assicurativa cresce e rivendica il suo ruolo nell’economia del Paese. Il messaggio diretto alla politica e alle istituzioni è contenuto nella relazione annuale che la presidente di Ania, Bianca Maria Farina, illustra alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del premier Giuseppe Conte. «Chiediamo alle istituzioni un costruttivo, veloce confronto per garantire al Paese la rimozione dei fattori di debolezza con misure legislative, regolamentari e fiscali adeguate e organiche», spiega la presidente dell’Associazione delle imprese assicurative, che celebra, tra l’altro, il settantacinquesimo anniversario dalla data di costituzione. L’intento di Farina e della sua base associativa è disporre delle condizioni perché la «nostra industria sia messa in grado di competere ad armi pari con concorrenti di grandi dimensioni e con disponibilità economiche e di dati tali da condizionare la concorrenza». Farina ricorda le ragioni che spingono il settore assicurativo a domandare attenzione da parte del mondo politico. A cominciare da un dato strettamente correlato al debito pubblico italiano e all’esigenza di garantirne la stabilità. «Gli assicuratori – spiega Farina – continuano a sostenere l’economia del Paese. Un sostegno ancora oggi significativo al nostro debito pubblico: i titoli di Stato italiani sfiorano il 40% circa del totale degli investimenti assicurativi e rappresentano il 15% dell’intero stock in circolazione». La relazione riporta i principali risultati registrati nel 2018 dal settore assicurativo. «La raccolta premi complessiva delle imprese italiane è stata di 135 miliardi di euro, con un incremento del 3,2% rispetto al 2017». A crescere sono sia il settore vita (+3,5%) sia i rami danni (+2,3%). Lo scorso anno sono stati 6 milioni gli incidenti oggetto di un risarcimento assicurativo per un controvalore pari a 22,5 miliardi di euro.
Farina rammenta inoltre che «gli investimenti degli assicuratori italiani hanno superato gli 840 miliardi di euro, pari a quasi il 50% del Pil». Non a caso, viene citato il dovere di «creare valore e distribuire ricchezza, aggiungere mattoncini di Pil per il Paese che amiamo e nel nome del quale abbiamo dato prova di saper fare la nostra parte». Il documento dedica un passaggio alla dinamica sul fronte della rc auto. «Il premio medio dal 2012 è sceso del 25%, mentre le distanze territoriali si sono ridotte di circa il 40%». A intervenire dopo Farina è il premier Conte che dice: «Sono persuaso che vi siano tutti i presupposti per imbastire un’alleanza strategica fra Governo e comparto assicurativo, riassumibile in un obiettivo ambizioso: costruire assieme il futuro».