il Giornale, 10 luglio 2019
L’amore tra Humphrey Bogart e Lauren Bacall
Prima dello scambio dei voti, Bogart ha bevuto un Martini e ha borbottato alla sua sposa Oh, Baby. Dopo la cerimonia lui ha finalmente baciato la sposa e lei ha sussultato dicendo Oh, goody (Oh, Wow). Lei era abbastanza abbronzata e indossava un abito scamosciato colore beige». È il 21 maggio 1945. In una fattoria dell’Ohio, Humphrey Bogart sposa la sua Baby, quella Lauren Bacall di venticinque anni più giovane di lui, incontrata, solo un anno prima, sul set di Acque del Sud.
Lei non ha ancora 21 anni, ma ha capito che quello sarà il grande amore della sua vita. Lui, recidivo, ha già tre matrimoni alle spalle. Il primo, nel 1926, con la collega Helen Menken, era finito per i continui litigi della coppia. Il secondo, dal ’28 al ’37, con Mary Philips, donna arrivata a staccare un dito a un poliziotto che l’aveva arrestata per ubriachezza molesta. Peggio ancora era andata con il terzo sì, quello pronunciato insieme a Mayo Methot. In realtà, Mayo è apparentemente una persona gentile, ma appena beve, diventa rognosa, intrattabile, paranoica, cattiva. Al marito lancia addosso tutto quello che le capita sotto mano. Non che Bogart sia da meno con la bottiglia. La coppia viene ribattezzata «The Battling Bogarts». Julius Epstein definisce quel matrimonio come «il seguito della Guerra Civile». Lui, ufficialmente si dice soddisfatto: «Mi piace una moglie gelosa, non darei due centesimi per una dama senza rabbia». Gelosia di Mayo esplosa, in particolare, durante le riprese di Casablanca, convinta che tra Bogart e la Bergman ci fosse una tresca, tanto da tentare prima il suicidio e poi pugnalare il marito alla schiena, per fortuna non in maniera grave. Nel frattempo, la newyorkese Betty Joan Perske, dopo l’abbandono del padre quando era piccola (da qui, si dice, la sua preferenza per uomini molto più grandi di lei), si fa chiamare con il nome d’arte Lauren Bacal (sì, con una «l» in meno), preso dal cognome da nubile della mamma. Studia recitazione, ma capisce che per far rapidamente carriera la strada più sicura è quella di modella. Infatti, nel 1943, finisce sulla copertina di marzo di Harper’s Bazaar, cover che le permette di essere notata da Nancy Gross Hawks, che ha la prerogativa di essere la moglie del potente produttore e regista Howard Hawks. Che la chiama, su insistenza della donna, per un provino. Non senza ritrosia, visto che Lauren è figlia di ebrei e lui un convinto antisemita. Tanto da consigliare, alla aspirante attrice, di cambiare ulteriormente il suo cognome per renderlo più americano. Così, a Bacal, viene aggiunta una ulteriore «l» trasformandolo in Bacall.
A prima vista, il regista non rimane colpito dalla ragazzina. «Senti, falle fare un giro degli Studios, così per farle dire di esserci stata e rispediscila a casa», dice a un suo assistente. Tre settimane dopo, è il momento del provino. Lei è terrorizzata. Il ruolo di una dark lady manipolatrice di uomini la spaventa. Eppure, riesce a superarlo. Prima del ciak, va a conoscere Bogart sul set di Il giuramento dei forzati, ma a differenza di tante storie d’amore hollywoodiane, non scocca il classico colpo di fulmine. Lui ha già i suoi problemi con l’attuale moglie e, al massimo, vede in quella ragazzina diciannovenne uno con poca esperienza di recitazione. È il 29 febbraio 1944 e iniziano le riprese di Acque del Sud. Prima scena e Lauren, tradita dall’emozione, sbaglia. Si rifà il ciak, ma stesso risultato. Bogart la tranquillizza e lei capisce che l’unico modo per interrompere il tremore è abbassare la testa, con il mento quasi sul petto, puntando gli occhi verso l’attore. Nasce, così, il suo famoso sguardo, definito «The Look». Nelle prime settimane, il divo la mette a suo agio. «Era tutto nuovo per lei, aveva bisogno di concentrarsi, perciò credo che tutto sia iniziato dopo; dopo che la loro chimica sullo schermo prese corpo» racconta Wilde, supervisore alla sceneggiatura. Accade una sera, quando Humphrey entra nella sua roulotte per salutarla. I due stanno scherzano, ma, all’improvviso, Bogart si china verso di lei, le mette una mano sotto il mento e la bacia. Subito dopo, tira fuori una scatola di fiammiferi e le chiede di scriverci sopra il numero di telefono. «Non avrei mai pensato di potermi innamorare di nuovo, perché sono successe così tante cose nella mia vita che ormai avevo paura di amare», le scrive lui in una lettera.
Sul set, tutti si sono accorti che qualcosa è cambiato. Tranne Fred De Cordova, addetto ai dialoghi, che la tempesta di telefonate, uscendo anche un paio di volte con lei. Fino a quando Bogart gli spiega, senza mezzi termini: «C’è una qualsiasi maniera per cui ti metta in quella zucca che Betty e io stiamo insieme? La vuoi smettere con queste fastidiose e sciocche telefonate?». Il regista Hawks non la prende bene. Le dice di lasciar perdere che tanto il divo non avrebbe mai lasciato la moglie per lei. Si vedono di nascosto. La madre di Lauren è inflessibile: «Lascialo perdere, ha tre matrimoni alle spalle ed è un alcolizzato». La Methot, subdorato il tradimento, fa frequenti apparizioni sul set: «Ciao playboy. Come sta tua figlia? Lo sai che ha la metà dei tuoi anni vero?». Lui è in preda allo sconforto, sentendosi in obbligo verso la consorte. «Amo Betty, la sua giovinezza, il suo comportamento animalesco a la non-me-ne-frega-niente-di-nulla, ma non posso lasciare mia moglie» confida a un amico. Intanto, terminate le riprese, il film è un successo di pubblico. Hawks li rivuole in coppia per Il grande sonno. Lauren e Humphrey, che avevano deciso di non vedersi, durante l’estate, si ritrovano sul set. Mayo è disperata. Gli giura che smetterà con l’alcol e lui, per salvare il matrimonio, confessa a Lauren che, pur amandola alla follia, vuol dare una chance alla moglie. Eppure, dopo 9 giorni, il 19 ottobre del 1944, la Warner annuncia che il matrimonio tra i signori Bogart è finito. Non è così. La Methot si presenta sobria a Beverly Hills e il primo novembre viene annunciato il ricongiungimento tra i due coniugi. Lauren piange. È costretta a mettere ghiaccio sugli occhi gonfi di lacrime. In realtà Mayo riprende a bere. Si sfoga un’ultima volta verso la rivale: «Senti puttana ebrea, chi gli laverà i calzini?», ma questa volta è la fine del matrimonio. A fine anno, Bogart ricade nell’alcolismo, ma è il momento di pensare alla sua Baby. «Lei è troppo vecchia per me e io sono troppo giovane per sposarmi», scherza con gli amici. «Ti prego imprigionami Baby, il mondo là fuori è troppo grande e non mi piace senza di te», le scrive in un telegramma. Divorzia dalla Methot e il 21 maggio del 1945 sposa la sua Baby. Le prime pagine dei giornali, occupate dalla fine della Guerra, cedono il passo alla celebrazione. Vivono insieme per dodici anni. A scapito della carriera di lei: «Penso che molti registi non abbiano mai pensato a me tranne che alla moglie di Bogie. Questo non mi ha consentito di avere una grande carriera, e certamente non ho lottato per una carriera, quindi credo che nella vita un po’ vinci e un po’ perdi». La coppia ha due figli, Stephen e Leslie. A lui, però, viene diagnosticato un cancro all’esofago, probabilmente causato dall’eccessivo consumo di alcol e sigarette. Muore il 14 gennaio 1957, mettendo fine a una storia d’amore che ha appassionato milioni di fan.