la Repubblica, 10 luglio 2019
Il successo del Btp a 50 anni
Scadenza 1° marzo 2067. Una data da film di Ridley Scott: nessuno può sapere che mondo ci sarà tra 50 anni e chi tra i futurologi di oggi avrà avuto ragione. Ma tutto ciò non spaventa i sottoscrittori del nuovo Btp “Italia 2067” che martedì è andato a ruba: con l’assistenza di Goldman Sachs, Unicredit, Deutsche Bank e Citigroup gli investitori hanno chiesto 17 miliardi del titolo “Matusalemme”. Il Btp cinquantennale era stato collocato per la prima volta alla fine del 2016 (dunque con una durata di poco più di 50 anni) ed era stato già offerto al mercato per tre volte raccogliendo ogni volta 7-800 milioni. Martedì, a sorpresa, il Tesoro con la rapidità di un felino ha riaperto la quarta tranche e ha fatto il pieno, piazzandone 3 miliardi. Non c’è da meravigliarsi: in giro per il mondo c’è fame di rendimenti e il 2,87% che paga il “Matusalemme” è di tutto rispetto, considerando la nuova ondata di tassi bassi che si profila nel mondo – dalla Fed alla Bce – con la replica del Quantitative easing. Al tempo stesso il debito pubblico italiano posiziona i suoi creditori nel futuro. Alla legge di Bilancio 2068 il compito del consuntivo.