ItaliaOggi, 10 luglio 2019
Ora la Spagna punta sulle imprese della Sicilia
Un’alleanza giallorossa. Come le bandiere di Spagna e Trinacria. «La Sicilia è stata una priorità sin dal mio arrivo in Italia. Non solo perché anch’io sono meridionale, essendo nato in Andalusia, ma perché crediamo alle grosse potenzialità dell’isola e delle sue imprese e ai forti legami culturali e storici tra la Spagna e il Mezzogiorno».L’ambasciatore spagnolo a Roma, Alfonso Dastis, ha incontrato il governatore siciliano, Nello Musumeci. Obiettivo: potenziare il legame commerciale ed economico tra l’isola e il governo di Pedro Sánchez tramite la Camera di commercio di Spagna in Italia. Con una proposta immediata per le aziende siciliane: un supporto di 200 mila euro per le imprese straniere che intendono investire nel paese iberico in ricerca e sviluppo.
La Camera di commercio di Spagna in Italia è stata fondata nel 1953 con lo scopo di creare un organo che si occupasse dello studio delle relazioni commerciali tra imprenditori italiani e spagnoli per potenziare l’incremento degli interscambi tra i due paesi. Nel 2018 le esportazioni dalla Sicilia verso la Spagna sono cresciute a 577 milioni di euro, più 21,5% rispetto al 2017, mentre le importazioni ammontano a 475 milioni di euro, con un incremento del 27% in confronto al recente passato.
Oltre a Dastis e a Musumeci, all’incontro Sicilia-Spagna: rapporti commerciali e opportunità, che si è tenuto lo scorso giovedì a Palazzo d’Orléans, sede palermitana della Regione Sicilia, hanno partecipato anche il vicepresidente della Camera di commercio di Spagna in Italia, Gianluca Landolina, e il segretario generale, Yolanda Gimeno.
Dall’alleanza giallorossa al governo gialloverde. Con i sovranismi che, secondo i diretti interessati, non devono minare i rapporti tra Spagna e Sicilia. «Non è realista pensare ancora che una singola nazione europea, da sola, possa competere con colossi come Usa, Russia e Cina», ha detto Dastis a Repubblica Palermo. «È giusto salvaguardare la propria identità, che dà anche un valore aggiunto alle imprese, così com’è giusto valorizzare il prodotto a chilometro zero, ma nell’ambito di una piena cooperazione tra gli Stati dell’Unione europea e servendosi dei tanti meccanismi e dei finanziamenti che la Ue prevede per questo».
«Con questa iniziativa», ha sottolineato Landolina a nome della Camera di commercio di Spagna in Italia, che conta 130 imprese affiliate, «creiamo una rete di rapporti all’insegna della massima concretezza, senza eccessive mediazioni e cercando di snellire la burocrazia, che è un problema non solo per le imprese italiane, ma anche per quelle spagnole. La Sicilia, malgrado i dati pessimistici che vengono diffusi, cresce nell’import e nell’export, e se le sue aziende si alleano con quelle spagnole per formare quella famosa massa critica che ha tutte le carte in regola per partire alla conquista di mercati importanti come la Cina e l’Africa. Mercati che sono tutt’altro che poveri, come qualcuno crede».
Secondo Musumeci, eletto nel 2017 col centrodestra, «mettere a disposizione delle imprese opportunità di crescita, di scambio di conoscenze e di consolidamento dei rapporti è un’esperienza utile. Lavoriamo a favore delle imprese siciliane e per il nostro territorio, ma gli interessi reciproci possono essere compatibili tra due paesi che hanno tante affinità, non solo economiche ma anche culturali».