Anteprima, 9 luglio 2019
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Biografia di Artur Brauner
Artur Brauner (1918-2019). Abraham Brauner, questo il suo vero nome, è Il produttore cinematografico polacco che fece realizzare a Vittorio De Sica Il giardino dei Finzi Contini, film che vinse l’Oscar nel 1972. Sopravvissuto all’Olocausto, durante il quale ha perso 49 dei suoi familiari, ha prodotto una ventina film sulla Shoah e sui crimini del nazismo. «Tra le sue pellicole: da Morituri di Eugene York (1948) al recente Babij Jar. Il crimine dimenticato di Jeff Kanew (2003), passando attraverso Europa, Europa di Agnieszka Holland (1990) che ottenne il Golden Globe, e molti altri purtroppo ignoti al pubblico italiano e al grande pubblico in generale. Brauner ha dedicato gran parte della sua vita, e oltre mezzo secolo di militanza cinematografica, a testimoniare gli orrori del nazismo e a ricordarne le vittime. Proprio lui che, all’inizio della carriera, volendo girare un film in memoria di chi non poteva più parlare, ossia i condannati a morte, Morituri, fu fischiato dal pubblico: quell’esperienza non solo non lo disarmò, ma lo corroborò nel suo progetto di documentare, sia pure attraverso film e non documentari, che cosa fu la persecuzione antiebraica. Brauner ha sempre spiegato che lui ha lavorato “per non dimenticare e per costruire e portare avanti un dialogo sull’umanità e sulla tolleranza”. Nato il 1 agosto 1918 a Lodz, in Polonia, da una famiglia ebrea, sopravvisse all’Olocausto scappando in Unione Sovietica. Stabilitosi in Germania subito dopo la seconda guerra mondiale, rimase folgorato dalla visione del film Il testamento del dottor Mabuse di Fritz Lang e così decise di intraprendere la carriera cinematografica. Nel 1946 fondò la Central Cinema Company nella zona statunitense di Berlino Ovest con cui produsse più di 300 film. Tra i tanti, anche tre film di Lang (La tigre di Eschnapur, Il sepolcro indiano, Il diabolico dottor Mabuse), e L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento» [AdnKronos]