Il Sole 24 Ore, 7 luglio 2019
Il business del calcio femminile
Le campionesse d’Europa sfidano le campionesse del mondo in carica. Olanda-Stati Uniti, la finalissima dell’ottava edizione della Coppa del Mondo di calcio femminile in programma oggi alle ore 17 a Lione (diretta su RaiDue e Sky Sport), mette di fronte due movimenti a un livello molto diverso del loro sviluppo.
Da una parte il calcio statunitense che, secondo l’ultimo rapporto finanziario presentato dalla Us Soccer, negli ultimi 3 anni ha visto la nazionale femminile generare 50,8 milioni di dollari, per lo più provenienti dal ticketing delle partite disputate, contro i 49,9 milioni prodotti dalla nazionale maschile con una federazione che conta 4,18 milioni di praticanti e 9.000 calciatrici affiliate ai club. Dall’altro il movimento olandese con 1,2 milioni di donne che giocano a calcio e 160mila tesserate, su una popolazione complessiva che non raggiunge i 20 milioni di abitanti, e una federazione che investe circa 3 milioni di euro negli anni nei quali si disputa un torneo importante, come la Coppa del Mondo, investimento che scende a 2-2,5 milioni di euro nelle altre stagioni.
Allo Stade de Lyon, oltre al titolo, in palio ci sono i 4 milioni di dollari spettanti alla squadra vincitrice, due milioni e seicentomila alla finalista (montepremi complessivo della manifestazione: 30 milioni di dollari). Per la prima volta, la Fifa ha inoltre previsto degli indennizzi ai club che hanno “prestato” le calciatrici alle rispettive nazionali, una diaria giornaliera di circa 400 euro a partire dalle due settimane precedenti l’inizio del torneo.
Stati Uniti contro Europa, quindi, con il Vecchio Continente che vede finora abbattuto il muro delle 100mila tesserate in soli 6 paesi: oltre all’Olanda anche Francia, Germania, Inghilterra, Svezia e Norvegia. Tutti movimenti che hanno portato le rispettive nazionali a qualificarsi per i quarti di finale, insieme agli Stati Uniti e alla sorpresa Italia.
Francia 2019 verrà ricordata come l’edizione di una nuova e diversa affermazione del calcio femminile in Europa, in attesa che questa nuova attenzione al movimento sensibilizzi poi le singole federazioni. Per esempio, gli ascolti ottenuti dalla nazionale di casa nelle 3 partite del girone eliminatorio, che hanno registrato una media di circa 10 milioni di telespettatori, hanno convinto l’emittente TF1 a riadattare le tariffe pubblicitarie. Per mezzo minuto di spot nell’intervallo delle gare degli ottavi e dei quarti di finale gli inserzionisti hanno pagato 116mila euro lordi invece dei 73mila euro previsti per la partita inaugurale. In termini di audience la Fifa, al termine della manifestazione, conta di raggiungere un miliardo di telespettatori a livello globale. Gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione sono stati 13, di cui 7 partner Fifa (Adidas, Coca Cola, Wanda Group, Qatar Airways, Visa, Hyundai e Kia Motors) e 6 del comitato organizzatore (Arkema, Crédit Agricole, Edf, Orange, Proman e Sncf) con questi ultimi che hanno contribuito con un milione di euro ciascuno.
Se i numeri dell’audience si avvicinano al record assoluto mondiale, per quella che è stata la prima edizione della Coppa del Mondo femminile a 24 squadre, i dati del ticketing e dei gadget non sono da meno. Soltanto nelle 14 giornate della fase a gironi sono stati venduti 1.094.639 biglietti, con 11 partite sulle 36 disputate che hanno registrato il tutto esaurito. Negli stessi giorni sono stati venduti più di 60.000 prodotti nei 44 fan shop ufficiali Fifa nelle 9 città ospitanti gli incontri, mentre il pubblico presente sugli spalti ha consumato cibo e bevande per 1.816.349 euro.
In termini turistici, un’analisi condotta da Travelport, una delle maggiori piattaforme di viaggi online che ha analizzato il volume delle prenotazioni dei voli effettuate attraverso i sistemi di distribuzione globale verso la Francia confrontandole con quelle dello stesso periodo nell’anno precedente, ha evidenziato che la crescita maggiore si è registrata dagli Stati Uniti (+12.989 voli con un incremento del 15,9%), seguiti dal Canada (+1.444 voli pari a +10,6%) e dal Brasile (+910 voli pari a +10,5%). Il primo paese europeo di questa speciale classifica è la Spagna (con +615 voli, equivalenti a +2,2%).
Anche la spettacolarità delle partite si riconosce nei numeri: il 19,8% dei gol della fase a gironi è stato messo a segno negli ultimi 10 minuti dell’incontro; delle 106 reti realizzate complessivamente, 21 sono state segnate dall’81° minuto in poi, di cui 8 nelle fasi di recupero; il 10,4% dei gol è stato realizzato con tiri da fuori area. Le donne si sono contraddistinte pure in termini di fair play: degli 86 cartellini gialli esibiti nelle prime 36 partite, con una media di 2,39 a incontro, 77 sono stati mostrati per un fallo su azione, 3 per l’invasione del portiere in occasione di altrettanti calci di rigore, uno per interrompere una chiara azione da gol, 4 per comportamento antisportivo e uno per simulazione; le espulsioni sono state soltanto due, entrambe per seconda ammonizione (una per la Nigeria e una per il Sud Africa).