la Repubblica, 7 luglio 2019
Coco e il paragone con le Williams
Ora che abbiamo creduto di imparare alcune cose che non sapevamo su Coco Gauff, che domani rivedremo nella seconda settimana di Wimbledon contro Simona Halep, si vanno quasi tutti domandando se: è nata una nuova stella come le Williams, saprà continuare il torneo, è giusto per una bambina quindicenne diventare tanto conosciuta?Credo di poter rispondere, a chi trova Coco meno dotata delle Williams, che il giorno in cui le vidi in una periferia di Los Angeles, insieme al mio amico Bud Collins, palleggiare su un campo pubblico, non ebbi il minimo dubbio sulle loro qualità future, e soltanto la richiesta di mille dollari al mio amico, al quale li negò il Boston Globe, il suo giornale, ci trattenne dal diventare profeti. Così avviene con Gauff, il cui nome ho sentito pronunciare alla francese, “Goff”, per ragioni che sono tra le molte che ignoro su di lei.
Lo stile, quello no. Contrariamente alle Williams, Coco mi sembra per ora meglio di rovescio bimane che di diritto, almeno parzialmente, perché il diritto è tuttora il colpo migliore dei due rimbalzi, anche se si contano grandi rovesci femminili, tipo Evert o Austin, forse migliori dei rispettivi diritti. Non ho mai visto “Goff” scegliere, per altro, il rovescio al posto del diritto, nonostante colpisca spesso senza rotazione, in un modo che aumenta la velocità del colpo. «Non è ancora altrettanto buona a rete che sui rimbalzi» diceva ieri un bravo commentatore televisivo, e io riflettevo se fossero i suoi 176 centimetri a suggerirle qualche permanente timore di un lob, un pallonetto. La sua avversaria, la slovena Polona Hercog, splendida atleta, poteva al più offrire una mano nel propiziare la sconfitta, facendosi ammirare per il suo fascino, non certo per le qualità vincenti. A 2-5 nel secondo, solo chi avesse conosciuto le qualità negative di Polona poteva segretamente dubitare che Coco si riprendesse. Per contro, Gauff ha mostrato un istinto che faremmo meglio a definire vincente, o invece incosciente. Dirà il tempo se la bambina è una vincente casuale o una vincente nata. Per ora, prendiamo atto di una partita. Vedremo cosa accade a partire da lunedì. Non manca, tuttavia, un notevole contributo delle nere americane al loro tennis. Dopo Gibson, che fu incredibile, e le Williams, fenomenali sorelle, ecco affacciarsi Stephens e, ora, Gauff. Mentre noi chiudiamo i porti.