il Fatto Quotidiano, 7 luglio 2019
Cosa vedere alle Orestiadi di Gibellina
Il ricordo dell’allunaggio, l’omaggio a Pina Bausch, la memoria di Borsellino: sono alcuni dei momenti significativi di uno degli eventi culturali più longevi della Sicilia, il Festival internazionale delle Orestiadi, in corso a Gibellina fino all’11 agosto e giunto alla sua 38esima edizione.
Protagonista è il teatro di narrazione che – dopo le Storie dell’altro mondo, notte di racconti, miti, favole e allunaggi andata in scena venerdì con la partecipazione straordinaria di Luigi Lo Cascio e dopo Carapace, lo spettacolo di e con Roy Paci – stasera prende corpo con lo spettacolo di Claudio Fava, Il mio nome è Caino, interpretato da Ninni Bruschetta.
“Le storie sono l’anima di questa nuova edizione delle Orestiadi, storie di terra e di luna, di ieri e di oggi, miti e racconti tra favola e cronaca, sul cui sfondo c’è un Paese, l’Italia, che guarda ancora con stupore la luna”, ha dichiarato il direttore artistico del festival Alfio Scudieri. Tra i prossimi eventi, il nuovo spettacolo di Marco Baliani Una notte sbagliata (regia di Maria Maglietta), il ritorno di Mistero Buffo – che Dario Fo portò proprio qui, cinquant’anni fa, tra le baracche dei terremotati – in una nuova edizione interpretata da Ugo Dighero e poi ancora, in ricordo di Paolo Borsellino, Le parole rubate di Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo; in scena, Gigi Borruso.
Il 20 luglio ci sarà la prima nazionale de Le esequie della luna, in occasione dei cinquant’anni dal primo sbarco, dal testo di Lucio Piccolo con Silvia Ajelli e la regia di Rosario Tedesco, mentre il 21 andrà in scena il progetto dei Fanny & Alexander ispirato a L’amica geniale di Elena Ferrante (Da parte loro nessuna domanda imbarazzante, di e con Chiara Lagani e Fiorenza Menni).
L’ultimo weekend di luglio è segnato dal ritorno a Gibellina di Marco Paolini, con Nel tempo degli dei: il calzolaio di Ulisse, regia di Gabriele Vacis, mentre il 10 agosto andrà in scena un omaggio a Pina Bausch, Pina, con le musiche di Gianni Gebbia: e proprio per raccontare i trent’anni di uno spettacolo che ha segnato la storia della danza contemporanea (Palermo Palermo della Bausch), sempre ad agosto sarà inaugurata Da Palermo a Palermo”: 1989/2019, mostra fotografica di Piero Tauro.
L’11 agosto la chiusura sarà dedicata ancora una volta alla luna: il Cretto accoglierà Il Lunario: osservatorio poetico per amanti della luna, con la partecipazione straordinaria di Rocco Papaleo e con la Sicilian Improvisers Orchestra. Anche quest’anno le produzioni artistiche – nate da un percorso di collaborazione con le istituzioni culturali e teatrali della Regione – si svolgeranno in tutti i luoghi simbolo delle Orestiadi, e tutti gli spazi del Baglio di Stefano e del Grande Cretto di Burri verranno usati per la messa in scena.
“Le Orestiadi”, ha commentato sempre Scudieri, “si confermano spazio creativo all’interno del quale immaginare percorsi artistici nel segno dei diversi linguaggi del contemporaneo: arti visive, musica, teatro e narrazione. Per noi il contemporaneo è un linguaggio ‘popolare’ a cui possono accedere tutti”.