Corriere della Sera, 7 luglio 2019
Jeff Bezos firma il divorzio dei record
Il divorzio più costoso della storia senza uno straccio di battaglia legale. Non un litigio su chi terrà SpotMini, il cane robot da 25 chili, e nemmeno uno screzio su come dividersi i razzi spaziali o il ranch da 15 mila ettari in Texas. Una separazione d’amore e d’accordo che non cambia la classifica dei paperoni: anche dopo il salasso da 38 miliardi di dollari (34 miliardi di euro, il valore della manovra economica stimata per l’Italia nel 2020), Jeff Bezos sarà sempre l’uomo più ricco del pianeta, con 115 miliardi di dollari in cassaforte (oltre 10 più di Bill Gates). E l’ex moglie MacKenzie, a 49 anni, si ritroverà a essere la terza donna più ricca del mondo, di certo la più giovane, dopo due sessantenni: lady L’Oréal e l’erede Walmart.
«Non conosci un uomo finché non ci divorzi», diceva l’attrice Zsa Zsa Gábor, forte dei suoi 9 mariti. La stessa cosa si potrebbe dire delle mogli: in base alla legge, MacKenzie avrebbe potuto chiedere metà dei beni comuni, metà di quel tesoro da 160 miliardi di dollari in azioni di cui è titolare Jeff. Anche perché il gigante dell’ecommerce l’hanno costruito insieme, giusto 25 anni fa, trasferendosi dalla East Coast a Seattle per fondare la prima libreria online nel garage di casa. Quella casa non è più loro da un pezzo (ed è stata messa in vendita quest’anno per 1,3 milioni di dollari). Con il ranch in Texas ne restano almeno quattro, da New York a Beverly Hills. Ma nel divorzio ufficializzato ieri non si parla di mattoni. Anche perché sono bruscolini rispetto ai 19,1 miliardi di azioni Amazon che passeranno a MacKenzie. Lei ha già detto che darà metà dei suoi averi a Giving Pledge, organizzazione di beneficenza che riunisce alcuni tra i contribuenti più ricchi (e generosi) del mondo, da Bill Gates a Mark Zuckerberg. Jeff non è così generoso e ha un’azienda con 566 mila dipendenti da mandare avanti.
Un divorzio dolce. Questa settimana Jeff e MacKenzie hanno firmato l’accordo per l’affidamento congiunto dei quattro figli (il maggiore ha 19 anni). A gennaio, annunciando il loro addio, l’avevano fatto con il sorriso via Twitter: «Come sanno bene amici e familiari, dopo un lungo periodo di esplorazioni amorose e vite separate, abbiamo deciso di divorziare continuando a vivere il nostro tempo insieme da amici». Sebbene «l’etichetta potrà essere differente, resteremo una famiglia».
La successiva diffusione dei messaggi calienti tra mister Amazon e la conduttrice tv Lauren Sanchez aveva indotto qualcuno (anche la rivista Forbes) a prospettare un divorzio al veleno. E invece no. Dieci anni fa il golfista fedifrago Tiger Woods fu preso letteralmente a mazzate dalla moglie Elin, alla quale poi sborsò 100 milioni. Paul McCartney si vide recapitare un conto da 250 milioni di dollari per la separazione da Heather Mills, che il giudice ha poi ridotto a 48 milioni ritenendo eccessive le richieste (80 mila dollari all’anno solo di vini). MacKenzie probabilmente ha ottenuto quanto deciso con Jeff. Lei stessa aveva anticipato che avrebbe lasciato al marito la sua quota del Washington Post, il 75% delle azioni Amazon in comune e il diritto di voto sulle proprie.
Lei farà la scrittrice, lui continuerà a immaginare il mondo di domani, senza puntare la sveglia al mattino e incontrandosi sempre con poche persone, seguendo la regola delle due pizze: mai fare una riunione sapendo che non saranno sufficienti due pizze per sfamare i partecipanti.