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 2019  luglio 06 Sabato calendario

Nicola Lagioia e il successo allo Strega

Nicola Lagioia, scrittore, è nato a Bari.
Nicola Lagioia, Premio Strega nel 2015 con La ferocia ci rivela quanto il Premio Strega abbia inciso nella sua vita di scrittore per numero di vendite e popolarità.
Dopo il premio il libro ha incrementato le vendite di centomila copie. Sono arrivate anche molte traduzioni straniere, con un effetto che continua ancora oggi se si pensa che quest’estate vado in Croazia e poi in Serbia dove il libro è stato appena pubblicato. In totale La ferocia è stato tradotto in 15 paesi. In Francia era uscito con Flammarion e ora esce il tascabile di Gallimard.
Era uno scenario completamente impensabile prima della vittoria?
«Mentre ero arrivato primo in cinquina, si era fatta avanti per i diritti inglesi la Europe Edition e io ho deciso di cederli subito rinunciando ad eventuali altre offerte che sarebbero arrivate con la vittoria. Però è stata la scelta giusta, mi ha dato l’opportunità di un viaggio di quasi un mese tra Stati Uniti e Canada in cui ogni giorno cambiavo città. Il libro ha suscitato un grande dibattito perché il Washington Post aveva fatto uscire recensioni entusiaste, mentre il New York Times recensioni più critiche».
Lo Strega ha influito anche nell’assegnazione della direzione del Salone del Libro?
«Massimo Bray mi disse che il mio romanzo gli era piaciuto e il precedente direttore Ernesto Ferrero aveva vinto lo Strega. Ma forse ha contato che ero stato direttore di Minimum Fax, selezionatore della Mostra Cinematografica di Venezia. Il fatto di vedere all’opera uno come Alberto Barbera è stato decisivo per la mia carriera».
Quali sono gli aspetti negativi della popolarità per uno scrittore?
«Dopo la vittoria intorno a te si scatena il delirio. Incidi sul fatturato del tuo editore che tende a farti pubblicare un libro subito dopo. Questo può portare fortuna a scrittori prolifici, ma io non sono uno di questi. Sarei più ricco se non avessi rinunciato ad anticipi sostanziosi. Ma Einaudi ha rispettato la mia scelta e così il mio prossimo libro esce nel 2020. Sono sempre attivo, scrivo tra le tre e le cinque ore. Però penso che avere vinto il premio ad un’età insieme giovane e matura mi abbia aiutato. La popolarità ha degli strani effetti. Occorre davvero un grande equilibrio».