ItaliaOggi, 6 luglio 2019
Piemonte, i medici vengono adottati dai privati
Si chiama Adotta un medico. Ed è un progetto rivolto a istituzioni, aziende, banche, fondazioni e semplici cittadini per reperire risorse necessarie a far salire da 10 a 15 le borse di studio annuali per i futuri dottori che dovranno tamponare la carenza di personale negli ospedali. L’iniziativa, unica nel suo genere in Italia, è stata ideata dal nuovo governatore del Piemonte, Alberto Cirio, eletto lo scorso 26 maggio col centrodestra.Se il Veneto, come ha scritto ItaliaOggi lo scorso giovedì, ha deciso di affittare i medici con un processo di esternalizzazione aziendale, dalla parti di Torino i dottori verranno adottati con i finanziamenti dei privati. D’ora in avanti, grazie alla campagna promossa dalla Regione, sarà possibile contribuire all’attività di studio dei futuri medici. Con l’obiettivo di mantenere alta la qualità del servizio sanitario in Piemonte e combattere la fuga dei camici bianchi. «Un posto di specializzazione costa 120 mila euro in 5 anni», ha spiegato Cirio.
«Si tratta di una cifra sostenibile, che si può raggiungere grazie al contributo di fondazioni bancarie, imprenditori e cittadini che vogliano occuparsi della qualità del servizio sanitario nella nostra regione». Il governatore ha preso spunto dal progetto della fondazione per l’ospedale di Verduno, ad Alba, che ha lanciato la campagna Adotta una stanza per raccogliere donazioni per completare il nuovo ospedale. Cirio, invece, ha dirottato i fondi dei privati sugli studi degli aspiranti dottori.
«Se il ministero autorizzerà per i posti pagati dal bilancio regionale il vincolo dei 5 anni, noi troveremo il modo di farli finanziare anche dai privati», ha detto a Repubblica Torino l’esponente ed ex eurodeputato di Forza Italia. «Credo che possa esserci una buona risposta da parte delle istituzioni, ma anche dei privati che vogliono fare qualcosa di buono per il proprio territorio e contribuire a mantenere alta la qualità degli ospedali».
Cirio, inoltre, ha annunciato l’istituzione di 15 borse di studio per medici per il 2019. Con un vincolo: gli specialisti, per cinque anni, dovranno esercitare la professione tra i confini del Piemonte. «Per il 2019 la Regione Piemonte finanzierà 15 borse di studio per medici specializzandi in ortopedia, medicina d’urgenza, pediatria e anestesia», ha sottolineato il governatore. «Con una condizione: il vincolo di 5 anni di permanenza in Piemonte per gli assegnatari. Perché è giusto che chi si è formato nelle sedi universitarie e negli ospedali, grazie alle risorse dei cittadini piemontesi, metta a disposizione la propria professionalità nelle strutture della nostra regione».
«Sul fronte degli investimenti», ha aggiunto Cirio allargando il campo alle grandi infrastrutture del Piemonte, «innanzitutto abbiamo l’obbligo di finire ciò che è già iniziato, dalla Tav all’ospedale di Alba. Avremo lo stesso atteggiamento sul Parco della salute di Torino: si va avanti, ma prima di realizzare un’opera pubblica bisogna fare le opportune verifiche. Come se dovessimo costruire la nostra abitazione».