la Repubblica, 4 luglio 2019
La rivalità tra Lenglen e Wills
La rivalità tra Nadal e Kyrgios, di fronte oggi, me ne ricorda una molto più nota, tra le famosissime Lenglen e Wills. Nadal ha definito Kyrgios «uno a cui manca il rispetto per l’avversario, il pubblico e se stesso», e l’altro ha specificato «non prenderei mai una birra con Rafa».
Rivalità è un termine troppo blando per le due avversarie celebri negli Anni 20. Suzanne Lenglen a Wimbledon vince da quando vi si iscrive, nel ’19: perde solo nel ’24, sconfitta da un’ostrica inquinata. L’odiata avversaria, Helen Wills, tuttora detiene il record di 8 successi a Londra. L’arrivo di Wills in Costa Azzurra, dove abita Lenglen, rende Suzanne meno sicura di sé: la ragazza americana dagli occhi di ghiaccio azzurro ha un contratto esclusivo con un’agenzia giornalistica. Lenglen, Regina dell’ultimo decennio, non è avvezza a leggere tutte le notizie dell’arrivo di un’altra, per di più diciottenne. Principia, la giovane Wills, a battere la compagna di doppio – e d’altro ? – di Lenglen, la bellissima Diddie Vlasto, a Nizza. Viene poi il torneo di Cannes, al Carlton Club. I giornali di casa creano una rivalità più che ovvia: la giovane Helen è ribattezzata, per la sua finta aria indifferente, Faccia da poker, e Suzanne La Divina. Giunte, le due, facilmente in finale, ecco alla fine del secondo set l’incidente. Sul match point della “partita del secolo”, come è stata ribattezzata, uno spettatore grida improvvisamente «Out!». L’arbitro si affretta ad annunziare che la palla è buona, la vicenda fa infuriare le giocatrici. Suzanne ha un secondo, un terzo e un quarto match point. Ma intanto è divenuta, per il cronista Daninos, «stanca, simile a un istinto vivente che si agiti sotto il sole». Nonostante la fatica e la delusione, riesce a vincere al quarto match point, sull’8-6.
Le due non si sarebbero mai più incontrate. Mentre Wills finiva in ospedale per un’appendicite, e Lenglen nemmeno si sognava di renderle visita, tra la Divina e la Regina di Gran Bretagna si verificava un malinteso per l’orario di un incontro. Suzanne, in cattiva salute e addiritura minacciata di squalifica dagli sciocchi dirigenti di Wimbledon, finì per accettare l’offerta dell’impresario Charles Pyle e iniziare, prima tra tutti i tennisti (anche maschi) una tournée americana, che lo Scriba avrebbe idealmente seguito 55 anni dopo per scrivere un libro. Non si seppe mai di un rapporto ricucito tra le due, ma non si incontrarono più, professionista e dilettante, mentre Wills iniziava a vincere i suoi 8 Wimbledon che Serena, ora a 7, desidererebbe eguagliare.