ItaliaOggi, 4 luglio 2019
In Svizzera gli stranieri al 25%
In quale paese europeo vivono più stranieri? Non in Germania, come sono convinti i tedeschi, o da noi. Nella piccola Svizzera il 25% degli abitanti, 2 milioni, è arrivato dall’estero. È come se in Italia avessimo 15 milioni di immigrati, e la Repubblica federale una ventina. L’Istituto nazionale per la migrazione e mobilità ha diffuso i dati, e le caratteristiche dell’emigrazione nella Federazione elvetica: gli immigrati vanno e vengono, all’inizio non prevedono di restare a lungo, ma poi molti si stabiliscono definitivamente. Il 30% si ferma al massimo per un paio d’anni, un periodo troppo breve per stabilire un rapporto con i locali. Dati che smentiscono il pregiudizio che vorrebbe gli svizzeri xenofobi e razzisti. Certamente, bisogna precisare che la situazione e l’atteggiamento attuale sono ben diversi da quello degli anni Cinquanta e del trattamento riservato ai nostri emigrati di allora, quello del film Pane e cioccolata. Oggi, gli svizzeri chiedono un rispetto assoluto delle loro abitudini e costumi. In cambio dell’ospitalità, del lavoro offerto e ben pagato, si attendono che l’estraneo non crei problemi, e cerchi di integrarsi. Quando tempo fa, due adolescenti arabi rifiutarono di stringere la mano alla professoressa, come è tradizione alla fine della lezione, il cantone di Basilea minacciò la famiglia di espulsione. Il rifiuto dimostrava che ben dopo 14 anni di residenza la famiglia non mostrava la volontà di integrarsi. E i due ragazzi finirono per cedere, probabilmente per convenienza. Al contrario, a Berlino ha ricevuto un monito l’insegnante che aveva protestato perché dei suoi allievi si comportavano come i due studenti di Basilea.
Meno problemi che da noi o in Francia o in Germania, ma la maggioranza dei residenti stranieri viene da paesi europei, e si adatta più facilmente. Al primo posto, ovviamente noi italiani con il 14,9%. Con con il 14,3% troviamo i vicini tedeschi. Vengono dalle regioni confinanti, come la Baviera o il Baden-Württemberg, attratti dai salari molto più alti, ma alla sera tornano in Germania, e spendono a casa loro. Un atteggiamento che non piace, e gli svizzeri li obbligano a parlare in schwitzerdeutch, che non è un dialetto ma quasi un’altra lingua, ostica per bavaresi o svevi. Al terzo, i portoghesi con il 12,5%.
È un’emigrazione particolare: dal Nord America e dall’Asia giungono specialisti ultraqualificati. Sono utili alle aziende e i datori di lavoro si preoccupano di risolvere tutti i problemi del trasferimento, per i dipendenti e per le famiglie, si adoperano per trovare casa e le scuole adatte ai figli. Come è da attendersi, più a lungo dura la permanenza e più aumenta il numero di quanti cambiano idea e decidono di rinnovare i contratti e restare a tempo indeterminato: sono il 42%. In base a un sondaggio, gli emigrati sono in genere soddisfatti delle condizioni di vita e del lavoro. Solo il 15% degli africani e l’11% dei portoghesi ritengono che le proprie qualità non vengano sfruttate in azienda. Un grado di soddisfazione sempre maggiore: nel 2016 il 71% degli stranieri dichiarava che la loro vita era migliorata dopo l’arrivo in Svizzera, l’anno scorso i soddisfatti erano il 78%. Il 17% ha ammesso che è difficile abituarsi a vivere tra gli svizzeri. Perfino gli africani, ha scritto la Neue Zürcher Zeitung, trova che la permanenza sia senza problemi. Ma un quarto si lamenta che è difficile farsi amico uno svizzero, e il 20% delle donne e il 15% degli uomini ha nostalgia di casa.