La Stampa, 3 luglio 2019
Uto Ughi e la fidanzata-violinista
«Non avrei mai pensato che andando a suonare in una località sperduta del Piemonte, avrei trovato tanto. Scherzi del destino e dell’arte», dice sorridendo, il massimo violinista italiano, Uto Ughi, seduto accanto a Natascia Chiarlo, compagna nell’arte e nella vita. Lo ha appena accompagnato a Palazzo Spada a Roma, dove il maestro ha tenuto il concerto con cui il Presidente Mattarella ha ricordato il critico letterario Francesco De Sanctis. Un avvenimento che ha consacrato nel ruolo di first lady, Natascia, soprano, pianista, nata a Savigliano in una famiglia di musicisti: il padre Sergio ha fondato e dirige il Coro Milanollo, il fratello Ivan, pianista, insegna e progetta eventi musicali.
Discrezione, rispetto assoluto dei reciproci impegni e una grande passione per la musica sono i pilastri dell’intesa della coppia. Un legame che ha mosso i primi passi con la collaborazione artistica che il Maestro ha offerto a Natascia e a Ivan, per il festival «La Santità Sconosciuta». Racconta Natascia: «Guardando indietro mi sembra di vivere un sogno. Quand’ero bambina, mio padre, musicista e grande appassionato di classica e di violino, mi portava ad ascoltare i concerti di Uto Ughi. Ne ero affascinata». Dopo essere stata una fan, l’incontro, questa volta professionale. «Era il 2006. L’anno prima era nato il progetto della Santità Sconosciuta con l’idea di portare grandi esecutori nella provincia cuneese, scegliendo spazi, come l’Abbazia di Staffarda, simbolo della spiritualità del Piemonte. Un altro elemento forte era promuovere i giovani talenti, organizzando masterclass gratuite con maestri. È stato mio fratello ad avere l’idea di invitare Uto Ughi a suonare nell’Abbazia di Staffarda: incredibilmente accettò. Andammo a prendere lui e il pianista Alessandro Specchi all’aeroporto. Avevo appena comprato l’auto e Uto la inaugurò».
Il Maestro aveva apprezzato il rigore del progetto e l’attenzione ai giovani, così rispondente alla sua convinzione dell’importanza di passare il testimone. Così chiese a Natascia di diventare la sua assistente artistica. Negli anni l’intesa professionale si è trasformata in una condivisione personale e intima, fatta di concerti, viaggi e vacanze, dalle piste da sci alla laguna di Venezia. Il segreto? «Ci siamo incontrati da adulti, ognuno con le proprie abitudini, impegni, manie. Per andare d’accordo bisogna condividere le passioni. La musica è un collante straordinario che ci fa camminare insieme, ovunque siamo».