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 2019  luglio 02 Martedì calendario

La maglia gialla ha cent’anni

L’edizione 2019 del Tour de France, che partirà sabato, 6 luglio, da Bruxelles, festeggerà i cento anni della maglia gialla che celebra il primo classificato del Giro di Francia. Nata nel 1919, la maglia gialla contraddistingue la corsa ciclistica più importante d’Europa e tra le più prestigiose del mondo. Tra i ciclisti professionisti non c’è nessuno che non sogni di indossare quella maglia gialla del Tour de France che conserva intatto tutto il suo splendore nonostante i suoi cento anni. Ha resistito a tutto: guerre, mode, scandali. La conquista della maglia gialla si presta a scrivere una folle storia senza fine che animerà il mese di luglio. «Alla sua nascita, nella Francia vittoriosa ma esangue nell’immediato dopoguerra, saranno i corridori delle due ruote a lanciarsi sulle strade rotte, distrutte dalle schegge, a mangiare la polvere. Correvano di notte», ha raccontato a Le Figaro, Christian Prudhomme, attuale direttore del Tour, «partivano e arrivavano di notte» e la maglia gialla, come l’astro solare, «permetteva di distinguere il primo», ha aggiunto, «C’era uno spirito che permetteva di uscire dalle tenebre della guerra».
A quell’epoca il Tour era già molto seguito, quando c’erano più di un milione di spettatori ai lati della strada dove passavano i corridori e grazie alla maglia gialla potevano vedere chi era il leader. A creare la maglia gialla, nel 2019, era stato nel 1919, Henri Desgrange che già nel 1903 aveva creato il Tour de France. E fece il suo ingresso in scena a Grenoble, teatro della 11° delle 15 tappe del Giro ciclistico francese. La maglia gialla è la chiave del Tour che a partire da questo momento, quando fece la sua comparsa il 19 luglio 1919, prende un’altra dimensione, mondiale.
Désgrange ha immaginato il Tour de France per creare una nobiltà dei muscoli come c’è una nobilità per i marescialli dell’Impero di Napoleone che guadagnano i propri galloni sul campo. Successivamente anche il Giro d’Italia ha dovuto seguire la scia di una maglia colorata, ben visibile anche dall’alto, e ha deciso per la maglia Rosa, ispirata alla Gazzetta dello Sport, che ha fatto la sua comparsa nel 1931 al Giro d’Italia, la seconda gara ciclistica europea, per importanza, dopo il Tour de France.
Nella bacheca d’onore delle 266 maglie gialle si staglia Eugène Christophe, che è stato sepolto con la maglia gialla. L’italiano Ottavio Bottecchia (1924), il lussemburghese Nicola Frantz (1928) e il belga Romain Maes (1935) hanno donato a questa maglia gialla una dimensione straordinaria. La maglia gialla ha scortato l’eleganza di Jacques Anquetil, sposato la potenza di Eddy Mercks, vincitore di cinque Tour de France (1969; 1970; 1971; 1972; 1974) e accompagnato Bernard Hinault nel 1985 anno della sua quinta vittoria nel Tour de France. E ha ugualmente illuminato il magnetico Fausto Coppi e ha cambiato la vita a Jacques Marinelli che tenne testa a Coppi nel 1949, secondo quanto ha raccontato Le Figaro.
Le Coq Sportif, fornitore della maglia gialla (dotato di uno sponsor particolare dal 1948, la banca Lcl dal 1987) ha proposto per questo anniversario delle maglie gialle con in filigrana dei riferimenti geografici, storici e sportivi. Il primo sarà l’Atomium creato nel 1958 per l’Esposizione universale in Belgio, da dove il Tour de France partirà quest’anno. In chiusura, ci sarà l’Arco di Trionfo, di Parigi, dove tradizionalmente si conclude la corsa. Nel mezzo, la sfilata dei volti dei ciclisti più importanti che hanno indossato la maglia gialla.