La Lettura, 30 giugno 2019
I segreti degli specchi d’acqua nel deserto
A scoprire l’acqua nascosta nel deserto fu l’accademico russo Vladimir Kunin, che negli anni Cinquanta trovò falde acquifere nella regione sabbiosa del Karakum nel Turkmenistan. In alcune zone dell’Asia centrale e della penisola arabica esistono acque saline sotterranee sulle quali galleggiano specchi di acqua dolce, le cosiddette lenti d’acqua. La differenza di densità permette che rimangano separati i due strati, consentendo la formazione di una riserva idrica preziosa per le popolazioni che abitano i deserti. Nonostante la genesi di questo fenomeno sia ancora sconosciuta, è possibile capire la presenza delle lenti d’acqua ma è più complicato determinarne le dimensioni. Alcuni ricercatori della Sultan Qaboos University in Oman e dell’Università federale di Kazan in Russia ha pubblicato uno studio sul «Journal of Hydrology» che descrive la forma e il volume di queste falde. Considerando l’infiltrazione delle piogge che sporadicamente permeano nel terreno alimentando i bacini idrici sotterranei, l’evaporazione permanente e le diverse forze che agiscono sulle lenti, il modello matematico creato mostra come questi strati di acqua dolce abbiano la forma di Ufo e come sia possibile stimarne grandezza e profondità. Determinare l’evoluzione della quantità di acqua contenuta in questi dischi galleggianti costituisce un dato essenziale per i Paesi della penisola arabica. Il governo degli Emirati Arabi ha progettato una lente di enormi dimensioni inserendo acqua desalinizzata in un bacino sotterraneo nei pressi di Abu-Dhabi con l’obiettivo di creare una riserva nazionale da utilizzare in casi di emergenza.