La Stampa, 29 giugno 2019
Lego compra Madame Tussaud
Non si vive di soli mattoncini di plastica, soprattutto in un periodo in cui la plastica non è mai stata così impopolare e subisce continui attacchi da parte di chi è deciso a tenere pulito il mondo. Deve essere anche per questo che Lego ha deciso di diversificare le sue attività e fare importanti acquisti nel campo del divertimento: l’azienda, insieme con il fondo Blackstone e il fondo pensione canadese Dirpc, ha deciso di acquistare Merlin Entertainments, un gigante – secondo solo a Disney – dell’intrattenimento familiare. Merlin possiede i musei delle cere Madame Tussaud, gli 8 parchi di Legoland, il parco Gardaland in Italia, Warwick Castle e Thorpe Park in Gran Bretagna, oltre alla gigantesca ruota sul Tamigi a Londra: in tutto 130 strutture, 19 hotel e 6 villaggi vacanze distribuiti in 25 paesi del mondo.
E’ un acquisto da 5,9 miliardi di sterline, 6,6 miliardi di euro, che ha fatto salire subito del 14% le azioni Merlin a Londra, proprio quello che volevano i suoi investitori. Veder spendere tanto denaro per musei delle cere e parchi a tema è un’ottima notizia per chi temeva che i videogiochi e Netflix avrebbero portato in brevissimo tempo alla completa distruzione delle famiglie. Il mondo tangibile dei mattoncini e delle statue di cera si prende una bella rivincita sul mondo intangibile della trasmissione digitale dei dati.
Fondata nel 1932 da un falegname danese che costruiva giocattoli di legno, Lego è ancora un’impresa famigliare e ha tenuto botta anche negli anni in cui il mondo dei giochi si è digitalizzato. Ma i 19 miliardi di mattoncini l’anno che produce stanno diventando un problema: molti sono in fondo ai cassetti o in soffitta, ma molti altri galleggiano negli oceani da anni, e lo faranno per secoli. Lego ha promesso che nel 2030 produrrà mattoncini sostenibili, ma la plastica scomparirà probabilmente molto prima da tutte le produzioni umane.
Madame Tussaud non corre invece alcun rischio. Le statue di cera sono continuamente rinnovate e ritraggono molti personaggi contemporanei: Lady Gaga è la più raffigurata. La signora Tussaud si era specializzata durante la Rivoluzione francese realizzando maschere mortuarie delle teste decapitate dalla ghigliottina e aveva poi portato nel 1802 la sua arte a Londra, dove dal 1884 si trova il suo museo a un passo da Baker Street, la strada di Sherlock Holmes. Da allora davanti all’ingresso c’è sempre stata una lunga coda.
I parchi a tema, soprattutto quelli britannici, hanno un po’ risentito degli attentati terroristici che hanno scoraggiato gli assembramenti, ma si stanno riprendendo con forza. Sono il posto ideale per ricongiungere famiglie stremate da computer, consolle, smart phone e laptop. Persino gli economisti ne studiano le dinamiche, perché visitare un parco giochi richiede capacità di risolvere situazioni complesse, ottimizzando le risorse e decidendo in fretta. A prendere il comando sono di solito le madri, le uniche che sanno tenere a bada i figli in coda e che si pongono obiettivi realistici. E poi tutti a divertirsi, ognuno secondo le sue capacità e i suoi bisogni, ma finalmente insieme, all’aria aperta e con il telefonino spento in tasca.