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 2019  giugno 29 Sabato calendario

Intervista a Eleonora Abbagnato

Michela Tamburrino
inviata a Spoleto
La vita di Eleonora Abbagnato sembra un film. La bella bambina bionda palermitana impara il mondo in punta di piedi. E poi carattere, determinazione, piedi sanguinanti e muscoli dolenti. Ma in scena vola, tanto da arrivare a Parigi, étoile all’Opéra, e ritornare a Roma, nel 2015 direttrice del balletto dell’Opera, la più giovane di sempre. È il suo carattere, «avere sempre un obiettivo e arrivarci in fretta». Sarà per questo che la sua vita è già materia buona per un film diretto da Iris Braschi e prodotto da Matteo Levi. Difficile scegliere chi entrerà nelle sue scarpette e lei già guarda alle bambine stelle di domani.
La sua carriera è costellata di digressioni. Conduttrice al Festival di Sanremo con Bonolis, un video per Vasco Ross, un film con Ficarra e Picone.
«Per Vasco danzavo su una coreografia, dunque ero nel mio. Per il resto cerco di portare la danza ovunque, più se ne parla e più sono felice. Per questo vado a Ballando con le stelle e Amici. Una promozione che porta risultati, alla quarta stagione all’Opera ho un fortissimo incremento di richieste per gli spettacoli di balletto».
Domani sarà a Spoleto per una serata eccezionale in piazza Duomo, Eleonora Abbagnato con le stelle italiane nel mondo. Grande repertorio?
«Sì, proporrò il passo a due La rose malade su musica di Mahler, coreografia di Roland Petit e costumi di Yves Saint Laurent. Danzerò con Giacomo Castellano, questo ragazzo siciliano che ho portato a Roma e sta avendo grande successo. E il passo a due tratto da Nuit Blanche, coreografia di Sebastien Bertaud con l’étoile internazionale Friedemann Vogel su musica di Philip Glass e costumi di Maria Grazia Chiuri per Dior».
Stilisti famosi che vestono il balletto. Non prendono il sopravvento sulla danza?
«Gli stilisti oggi amano il balletto e il teatro e lo conoscono bene. Anche Valentino fece per noi a Roma La Traviata, Petit era sempre seguito da Saint Laurent. Sono incontri proficui per tutti».
A Spoleto lei porta anche talenti molto giovani?
«Che vengono dal mondo. È bello unirli. C’è chi è andato a costruire la carriera all’estero e farli esibire in un festival come questo è importante per loro. Ci sono ora ballerini bravissimi, soprattutto i maschi».
Lei vive tra Parigi e Roma. La sua famiglia è itinerante?
«Il mio obiettivo è sempre stato dividermi tra due città che mi hanno dato tanto. Non lascerò Parigi anche quando a dicembre darò il mio addio all’Opéra per raggiunti limiti di età. Io ci vivo da 28 anni e anche per i miei figli è uno stimolo allo sviluppo. Già parlano due lingue perfettamente e le città si assomigliano molto. Tranne che per lo stile di vita».
Lei è sposata con l’ex calciatore Federico Balzaretti. Aveva detto «Mai un calciatore e mai uno biondo», invece...
«Lo risposerei altre cento volte. Mi dà equilibrio, fa tutto bene. Mi fa venire voglia di tornare a casa il più presto possibile. Di stare insieme, di viaggiare insieme. Se l’amore esiste è per sempre. Abbiamo fatto sacrifici, abbiamo tanto lavoro tutti e due ma le rinunce non pesano quando si è insieme».
I vostri figli Julia e Gabriel:lei vuole fare la ballerina e lui il calciatore.
«Sono ancora piccoli per queste decisioni. Per ora sì, lui gioca al calcio con il padre e si diverte molto, lei danza: non ha paura del confronto con me. È decisa, fa quel che le va e quando non vuole dice basta».
È vero che la chiamano comandante?
«Sul lavoro sono diretta e scelgo io. Ma a casa il comandante è solo un’illusione, alla fine scelgono gli altri. È sempre così, ci si fa un nome e poi i fatti non corrispondono».
Il suo ambiente è molto competitivo. Come riesce a gestire la rivalità? Una volta disse che il prezzo è la solitudine.
«Oramai io non la vedo più ma da ragazza certo la sentivo. Ma non è solo negativa. È la voglia di dimostrare le tue qualità. Bisogna essere la migliore e guardare avanti, poi il talento parla da solo».
Continuerà a ballare dopo il pensionamento dall’Opéra?
«Anche più di prima. Ci sono due film di cui uno sulla mia vita e uno spettacolo nuovo sulla storia di Lucrezia Borgia che mi intriga moltissimo infatti mi sono messa a rileggere le sue biografie».
Suo marito non si spaventa al pensiero di una sua immedesimazione con la Borgia?
«Prima di Lucrezia c’era Carmen e la Signora delle Camelie. Coltelli che andavano e venivano. Si sarebbe già spaventato». —