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 2019  giugno 28 Venerdì calendario

La storia del bikini

La storia del bikini vista attraverso la storia del cinema. In fondo realtà e finzione si incrociano sempre. E ogni estate è un film diverso, con gli amori che sbocciano sotto l’ombrellone, i tradimenti consumati all’ombra dei vigneti e quelle famiglie che si ricompogono e sfilacciano nella quiete del tempo senza doveri. Ma com’erano questi famosi bikini da spiaggia? La moda si è sbizzarrita attorno ai costumi dell’estate e li ha proposti nelle forme più diverse: castigati e pudici per coprire morbide forme o succinti e sottili, quasi impertinenti, su cosce lunghe e filiformi. Ogni epoca ha avuto il suo. E ogni donna il suo modello. Il cinema si è limitato a riproporli: neri e generosi come quelli che inseguiva Ugo Tognazzi nel film Tipi da spiaggia. A righe e ammiccanti come quelli esibiti davanti a un Alberto Sordi sonnecchiante sotto l’ombrellone di Costa Azzurra. Esplosivi e minimi in Canzoni e Bikini. E che dire di Catherine Spaak elegantissima e angelica nel suo costume rigato mentre chiacchiera con l’amica sotto l’ombrellone di 3 Notti d’amore. Da impazzire e sbizzarrirsi, soprattutto in queste calde giornate d’estate. I MANIFESTI E dunque la città di Lignano Sabbiadoro ha voluto omaggiare la moda e inaugurare la stagione estiva con l’inedita e divertente mostra “CINEMA IN BIKINI. Italiani al mare: manifesti 1949-1999”, a cura di Andrea Tomasetig ed Enrico Minisini, presentata nel suggestivo spazio espositivo della Terrazza a Mare fino al 17 luglio e organizzata proprio dall’assessorato alla Cultura. L’allestimento è a cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio. L’esposizione è una raccolta di manifesti, locandine e foto buste tratte dalla prestigiosa e nutrita Collezione Minisini, dottore farmacista col negozio proprio nel centro storico di Cividale del Friuli. Minisini è un cinefilo e storico del cinema e attraverso la sua immensa collezione offre uno spaccato dell’Italia e degli italiani dalla metà del Novecento alle soglie del nuovo millennio attraverso il filone tutto made in Italy del cosiddetto “cinema balneare”. Osservando i materiali pubblicitari dei film dal 1949 al 1999, è possibile scoprire vere e proprie opere d’arte della “scuola italiana del manifesto cinematografico”, come la definisce Stefano Salis, tra le più importanti e riconoscibili a livello internazionale, a firma di grandi “pittori del cinema” come Enrico De Seta, Sandro Symeoni, Nano (Silvano Campeggi) per citare alcuni nomi presenti in mostra, nonché stimolare una riflessione sul ruolo del manifesto cinematografico. Sono un’esplosione dei colori dell’estate – dichiara Andrea Tomasetig – coniugata ai simboli delle vacanze al mare: la sabbia, il sole, l’ombrellone, le vele in lontananza, le belle in bikini e i maschi in agguato. L’originale mostra è l’occasione per riscoprire, oltre a un filone di successo del cinema popolare con attori e attrici famosi come protagonisti, grafici di valore e un capitolo della storia sociale e del costume in Italia, dal secondo dopoguerra alla fine del ’900». È l’Italia delle vacanze popolari e del “boom economico”. Il film simbolo rimane Il Sorpasso di Dino Risi che fu girato nel 1961 per uscire nelle sale nell’estate del 1962, sul set dominato da due “mostri sacri” del cinema italiano e francese: un immenso Vittorio Gassman, già affabulatore e istrione, e un nevrotico e timido Jean-Louis Trintignant, e una giovanissima e seduttiva e bellissima Catherine Spaak. Nel Sorpasso è Castiglioncello, la Perla del Tirreno, la protagonista e buon ritiro dei cinematografari per le vacanze fra gli anni ’50 e ’60. ANNI ’50 Cuore della rassegna di Lignano, la sezione dedicata agli anni Cinquanta e Sessanta, età di un più diffuso benessere, fervida per la commedia all’italiana: sono gli anni della tv, dei grandi elettrodomestici, della Fiat 500 e delle località balneari, dalla Riviera adriatica a Ischia, Capri e Taormina. Tutti gli attori famosi e i divi più popolari, da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Totò, Raimondo Vianello, Vittorio Gassman e molti cantanti in voga, come Mina, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana, chiamati a interpretare i “tormentoni” dell’estate – uno su tutti Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello – sono presenze importanti in queste pellicole, che via via definiscono i personaggi tipici del bagnino, del commendatore donnaiolo, del playboy, della ragazza in cerca di marito, delle mogli al mare e dei mariti in città, all’insegna di umorismo e comicità. Con gli anni Settanta il filone balneare si evolve in film più sessualmente espliciti e poi nei cinepanettoni, tipici dei fratelli Vanzina, anni Ottanta e Novanta, e nella comunicazione si passa dal manifesto disegnato a quello fotografico, così come dal bikini si arriva al topless.