la Repubblica, 27 giugno 2019
Il cda della Scala sul caso Pereira
Alla Scala c’è attesa per il consiglio di amministrazione di domani, che dovrà ufficializzare la nomina del francese Dominique Meyer alla guida del teatro lirico, ma anche decidere se prorogare o meno il mandato dell’attuale sovrintendente, l’austriaco Alexander Pereira, che scade a febbraio 2020. Per favorire il passaggio di consegne. Il cda è ancora sulla proroga, ma ha trovato una “convergenza” sul nome di Meyer come nuovo sovrintendente, stando a quanto ha riferito il sindaco di Milano, Beppe Sala dopo l’ultima riunione del cda il 18. C’è chi, come il banchiere Giovanni Bazoli, ha caldeggiato la proroga di Pereira fino a dicembre 2022, come ha chiesto pubblicamente anche il direttore musicale della Scala, Riccardo Chailly. D’accordo con Aldo Poli e Margherita Zambon. Quest’ultima è una dei due componenti nominati dal ministro dei Beni culturali Bonisoli. Insieme al finanziere Francesco Micheli che invece, non ha mai nascosto di volere una sostituzione rapida di Pereira. Come Philippe Daverio, che nel cda rappresenta la Regione Lombardia guidata dal leghista Attilio Fontana. Anche perché Meyer, prima in una telefonata con Sala e poi in un faccia a faccia riservato con il sindaco di Milano a Losanna, ha ribadito la sua piena disponibilità, ma patto che il periodo di coabitazione con Pereira sia il più breve possibile. L’ipotesi a cui starebbe lavorando Sala è al massimo fino al 30 giugno 2020. Il sindaco ha chiesto a tutti di mantenere fino all’ultimo il massimo riserbo. Gli altri componenti del board finora non si sono schierati apertamente. Claudio Descalzi in quota a Eni, l’imprenditore Giorgio Squinzi e Alberto Meomartini per la Camera di Commercio di Milano. L’ultima parola spetterà comunque a Sala. È probabile che la prima parte della riunione filerà liscia confermando la scelta di Meyer. Più incerto, invece, sarà l’esito della parte nella quale si discuterà dell’eventuale proroga di Pereira. Ci sono consiglieri che sarebbero rimasti colpiti negativamente da alcuni recenti avvenimenti. Dal forfait del soprano Cecilia Bartoli, che ha annunciato che non canterà più nel Giulio Cesare alla Scala se Pereira non sarà più sovrintendente, ma prima del cda di domani e mentre la Scala aveva già messo in vendita i biglietti. Pure i sindacati sono divisi. La Cgil voleva convocare oggi un’assemblea di lavoratori del teatro per lanciare un appello al sindaco per una “successione morbida”, ma la Cisl si è opposta. Spiegando di “non voler attaccare Sala” e nemmeno “il nuovo sovrintendente”. Novità che potrebbero aver fatto breccia tra chi finora nel board si era schierato per la proroga fino al 2022 di Pereira. Sala vuole evitare a tutti i costi che Meyer rinunci o che Pereira si dimetta subito. Per protesta. La situazione è ancora in evoluzione, ma il cambio della guardia sembra già iniziato.