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 2019  giugno 27 Giovedì calendario

Tanta elettricità dal fiume Congo

Yves Kabongo, 46 anni, patron del fondo di investimento Kbg Capital, barone delle miniere, vuole lanciare il più grande progetto idroelettrico privato del Congo. Un investimento di circa 3 miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro), secondo quanto ha riportato Le Monde. Kabongo, da quando è tornato nel suo Paese, la Repubblica democratica del Congo (Rdc), proveniente dal Canada ormai cinque anni fa, ha già orchestrato alcuni dei più grandi contratti minerari e parla di centinaia di milioni, se non di miliardi di dollari, con la disinvoltura di chi sa fare affari nel più grande paese dell’Africa francofona con alcuni dei minerali più ambiti al mondo ma anche considerato tra i più rischiosi per gli investitori.A capo del fondo di investimento Kbg Capital, non trascura l’attività di subappalto per conto dei giganti minerari che operano nella Rdc con la sua società, The Icon Group. Un mercato di quasi 3,6 miliardi di euro l’anno solo per il rame e il cobalto.
Dal suo ufficio al terzo piano di una lussuosa residenza a Kinshasa, Kabongo contempla la luce del mattino che fa brillare il maestoso fiume Congo, il secondo più lungo del continente nero dopo il Nilo e il secondo del mondo dopo il Rio delle Amazzono in Brasile. Per questo barone dell’industria mineraria nella Rdc riuscire a trarre profitto dalle acques torbide del fiume Congo è adesso un sogno e una sfida. ha deciso di scommettere sulla produzione di energia idroelettrica e ha lanciato uno dei più ambiziosi progetti industriali privati del Paese. Un progetto enorme, ma non esagerato, ha detto a Le Monde mostrando le carte. Il suo dito si ferma su Kinsuka, a 25 chilometri da Kinshasa. Lì, le rapide del fiume si placano formando una sorta di lago, Malebo, precedentemente chiamata Stanley Pool, dal nome dell’esploratore coloniale Henry Morton Stanley. Kabongo ha messo gli occhi sulla piccola isola di Kuidi, popolata da quindici pescatori che prevede di trasferire o di assumere. Ha in programma di perforare questo pezzo di terra, abbattendo 17 milioni di metri cubi di roccia per costruire un canale largo 250 metri e un’autostrada che potrebbe collegare Kinshasa a Brazzaville.
La centrale idroelettrica di Kinsuka dovrà avere una capacità di 900 megawatts (Mw). Un progetto ambizioso, ma fattibile secondo lo studio realizzato nel 2018 da Tractebel, filiale del gruppo francese Engie. L’uomo d’affari congolese indende approfittare della liberalizzazione del settore dell’elettricità approvato alla fine del 2013 e fare concorrenza all’inefficiente società nazinale, la Snel. La Rdc soffre un deficit di elettrificazione. Il progetto governativo denominato Inga III di una capacità di 11 mila Nw, il più grande progetto idroelettrico d’Africa del costo di 14 miliardi di dolalri, potrebbe realizzarsi nel 2030. Un consorzio spinto dal gigante cinese Three Gorges Corporation e Cobra Instalaciones Y servicio (filiale del gruppo Btp spagnolo Acs) è stato mantenuto dallo Stato congolese. Ma per Kabongo Inga III non è un rivale ma un attore complementare. Il suo pregetto sarà realizzato con i cinesi di Power China, mastodonte delle costruzioni con il quale ha firmato un accordo. La centrale dovrà essere pronta per il 2026.